Politica
19/07/2021
di Umberto Mastromartino
Foggia andrà o non andrà alle urne in autunno? Mi sembra che da settimane sia questa la domanda che soprattutto la politica si sta ponendo. Quasi come se le elezioni fossero un incidente, un impiccio, un problema di cui sarebbe meglio fare a meno.
Io, come ho già avuto modo di spiegare, la penso esattamente al contrario. E non perché sia convinto che non vi siano motivi sufficienti affinché il Consiglio comunale sia sciolto per infiltrazioni mafiose, sebbene questa sarà una macchia che resterà a lungo incollata alla Città e alla nostra Comunità. Io sono estremamente convinto che ci siano tutte le condizioni per procedere allo scioglimento. L'ho detto e denunciato a voce alta, mettendoci sempre la faccia, dai banchi dell'Aula, sui quali ho per davvero svolto funzione di opposizione al governo Landella e al sistema di potere che ruotava attorno a quell'Amministrazione comunale.
L'ho fatto pagando il prezzo dell'isolamento politico nel centrodestra, costretto ad abbandonare il partito che avevo contribuito a fondare, perché il suo incondizionato sostegno al fortunatamente ex sindaco - voluto e pianificato dal vertici provinciali e regionali - e l'ingresso di personaggi di dubbia moralità lo avevano reso incompatibile con la mia idea di buona politica, di legalità e con i valori con cui sono cresciuto e ai quali ho conformato la mia vita privata e ogni mio ruolo pubblico.
Spero quindi, e lo ribadisco a scanso di equivoci, che il Consiglio dei Ministri, e successivamente il Presidente della Repubblica, provvedano a decretare lo scioglimento del Consiglio comunale. La politica e chi ha a cuore il futuro di Foggia, però, hanno il dovere di non sovrapporre e incrociare questo atto al momento elettorale.
Se il decreto di scioglimento non sarà firmato da Sergio Mattarella prima della proclamazione dei comizi elettorali, i Foggiani andranno alle urne. Senza sé e senza ma. È questo che dicono le norme.
Ma mi sembra che da più parti si solleciti la “Commissione di accesso agli atti” a far presto, il più in fretta possibile affinché questo decreto di scioglimento per mafia della Città di Foggia avvenga prima della proclamazione dei comizi elettorali, impedendo così che a Foggia si tengano le elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale.
Proprio perché sostengo la necessità dello scioglimento per infiltrazioni mafiose, qualora le risultanze della Commissione le confermino, considero fondamentale tenere le elezioni. Non è una contraddizione.
Scioglimento ed elezioni sono due facce della stessa medaglia. Occorre votare subito perché è adesso che la Comunità deve fare pulizia di un personale politico incapace, squalificato, delegittimato e finito nelle inchieste della Magistratura. È adesso che i Foggiani devono mettere nell'angolo quell'opaco sistema di interessi che ha soffocato per almeno due decenni lo sviluppo della Città.
È adesso che la svolta deve essere compiuta. La Commissione concluda il suo mandato nei termini per i quali ha chiesto, ed ottenuto, la proroga, in relazione alla necessità, presuppongo, di un accertamento puntuale e non sommario. L’autoscioglimento del Consiglio Comunale in seguito alle dimissioni dell’ex sindaco ha di fatto rimosso quell’area di permeabilità rappresentata dal “personale politico” che lo favoriva.
Tifare per un commissariamento di due anni, cela evidentemente la speranza che tutto finisca nel dimenticatoio, che la memoria della Città si dimostri corta (come già avvenuto in altre occasioni), che i bacini elettorali di dubbia provenienza collochino i loro "pacchetti" di voti "mimetizzandosi" su nuovi e magari sconosciuti candidati che alla prova delle preferenze risulteranno campioni. È già accaduto.
Bisogna votare subito per impedire che questo accada. Bisogna votare adesso per impedire a questi ambienti, oggi in ginocchio, di riorganizzarsi. Bisogna votare perché il voto è l'unico strumento per fare pulizia e rendere giustizia allo straordinario lavoro condotto dalla "Squadra Stato". Un Commissariamento lungo due anni decreterebbe definitivamente la morte civile della nostra Città. Foggia non lo merita.
Io farò quello che credo sia giusto fare: essere in prima linea, senza paura. Il 29 luglio, alle 18.30 presso il Mirange Village in Via Camporeale, parlerò dell'esigenza di cambiare verso, della necessità di impegnarci insieme, qui ed ora. Senza aspettare.
Resto a Foggia costruire una politica pulita e dimostrare con l'impegno di ciascuno di noi che è possibile sconfiggere tutto ciò che ha ridotto Foggia nelle macerie amministrative, etiche e morali in cui è sprofondata.
Senza capitani o uomini soli al comando. Questa volta serve una squadra larga di uomini e donne disposti a candidarsi, a comporre le liste di una coalizione di rinnovamento e pulizia.
Non ho mai avuto timore di combattere battaglie ideali per pura coerenza, senza possibilità di vittoria. Ma oggi c'è bisogno di vincere, non solo di affermare una presenza o una testimonianza.
Foggia ha bisogno di voltare pagina azzerando tutto.
Se non ora, quando?