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15/12/2021
di Umberto Mastromartino
IL COMUNE DI SAN SEVERO OTTIENE UN CONTRIBUTO STRAORDINARIO DI OLTRE 400MILA EURO DALLA REGIONE PUGLIA PER L’ACQUISTO DELL’EX TEATRO REAL BORBONE, POI CINEMA PATRUNO.
LA REGIONE PUGLIA - DIPARTIMENTO BILANCIO, AFFARI GENERALI E INFRASTRUTTURE - SEZIONE DEMANIO E PATRIMONIO - SERVIZIO AMMINISTRAZIONE DEL PATRIMONIO con proprio atto N. 1258 del 13/12/2021 del Registro delle Determinazioni ha impegnato la somma complessiva pari ad € 400.079,00 (e nel contempo provvedere alla liquidazione) per il contributo richiesto dal Comune di San Severo per l’acquisizione dell’immobile denominato “Ex Teatro Real Borbone”, successivamente cinema “Patruno”. Il Comune di San Severo con deliberazione di Giunta Comunale n. 150 del 6 agosto 2021, aveva richiesto il contributo regionale di pari importo rispetto a quello concesso finalizzato all’acquisizione dello storico immobile di Piazza della Repubblica.
“L’idea è quella intanto di restituire alla città uno dei luoghi più suggestivi del centro storico – dichiara il Sindaco Francesco Miglio – che risultava ormai chiuso ed in stato di abbandono da decenni, poi di realizzare un polo culturale per l’attuazione di programmi culturali che valorizzino la figura e le opere dell’artista sanseverese Andrea Pazienza. Giova ricordare che nel 1934, non senza polemiche, il Comune di San Severo cedette a un privato la proprietà del Teatro comunale Real Borbone, che divenne successivamente una sala cinematografica, il Cinema Patruno. Il progetto predisposto dalla tecnostruttura comunale, è stato sostenuto concretamente dalla Regione con un atto di impegno straordinario. Il mio ringraziamento va indirizzato al Vice Presidente Raffaele Piemontese, il quale ha con entusiasmo sposato l’iniziativa, dopo averne percepito le alte finalità di recupero, restauro e rinnovata fruibilità per la cittadinanza. Il contributo di natura straordinaria concesso al Comune dalla Regione di oltre 400mila euro per l’acquisizione della proprietà del bene è un riconoscimento alla bontà della nostra azione amministrativa, alla progettualità di questa Amministrazione e alle sue idee: ringrazio pubblicamente per il contributo il Vice Sindaco Salvatore Margiotta, l’Assessore alla Cultura Celeste Iacovino e l’Assessore ai Lavori Pubblici Luigi Montorio. E’ un grande giorno per la nostra San Severo, un regalo di Natale che non trova precedenti nella nostra storia amministrativa, di cui siamo fieri ed orgogliosi!”.
Il teatro Real Borbone è stato definito dagli storici locali, come l’«espressione dell’orgogliosa élite cittadina» che, desiderosa di avere un teatro in città, iniziò a pensarlo dal 1814. Sorto dunque, grazie al grande desiderio dei notabili sanseveresi speranzosi pure di superare «in dimensioni e bellezza» il teatro di Torremaggiore, essi, già nella metà del Settecento iniziarono a dedicarsi alla sua realizzazione, un’impresa che però si arenò quasi subito, infatti i lavori si bloccarono immediatamente dopo la costruzione del «sol proscenio», ovvero del palcoscenico. Questa sala, sebben incompleta, fu comunque usata ed allestita per spettacoli di vario genere, tanto che, come si evince dalle deliberazioni del decurionato di San Severo conservate presso l’Archivio storico del Comune, il 26 luglio 1808, essa ad un certo punto fu, con regio decreto, trasformata in un teatro stabile, nonostante fosse già insufficiente per soddisfare i bisogni della comunità in costante crescita. Nel 1810 quindi, in pieno decennio francese, divenendo impellente la necessità di un luogo più ampio rispetto a quello esistente, ormai completamente inadeguato ai bisogni della collettività, un luogo che si potesse destinare agli spettacoli, fu il comandante della truppa francese stanziata in città, a proporre maldestramente di convertire in teatro la Chiesa celestina della Santissima Trinità, sita nel pieno centro cittadino. Una decisione che fu però palesemente contrastata dall’allora sindaco Matteo Fraccacreta. Nel momento in cui però, i locali del soppresso monastero dei Celestini, nel 1814 divennero sede della municipalità, un gruppo di cittadini pensò di attuare una profonda trasformazione alla sala teatrale già esistente, trasformandola in una più capiente sala all’italiana, mettendo così in atto quello che Carlotta Sorba definì: «un patto a base locale tra i maggiorenti della città, [...] il cui intento era quello di crearsi un proprio spazio ricreativo che però [...] aveva una ricaduta sull’intera comunità, ospitata almeno virtualmente negli spazi di platea, in loggione, o nell’ultima fila delle loggie». I notabili infatti, impegnandosi a sostenere le spese per la sua realizzazione, chiedevano, in cambio, solo la proprietà di alcuni palchi e di un certo numero di poltroncine del parterre.
Citazioni da: E. D’ANGELO, Un secolo di teatro a Sansevero: il Real Borbone (1819-1927), Foggia, Musicarte, 2007, p 18. «[...] la casa della città denominata cancelleria, destinata a trattare tutti gli affari del pubblico e per la riunione del decurionato, si è resa troppo angusta giacché di due stanze che la compongono si è ridotta ad una sola, essendosi l’altra convertita in teatro fisso con ordine reale, [...]», Archivio Storico Comunale di San Severo (d’ora i n poi ASC), Deliberazioni del decurionato, 1795-1812. Cf. U. PILLA, San Severo nel Risorgimento, Sansevero, Libreria Editrice Notarangelo, 1978, pp. 83-84. C. SORBA, Teatri, l’Italia nel melodramma dell’età del Risorgimento, Bologna, il Mulino, 2001, pp. 79-80
SAN SEVERO, 15 dicembre 2021
Il Responsabile Ufficio Stampa
dott. Michele Princigallo