Politica
29/12/2021
di Umberto Mastromartino
Protezione Civile: indegno lucrare quando è in gioco la salvaguardia della vita umana.
Le cronache degli ultimi giorni, con l’arresto in flagranza del responsabile regionale della Protezione Civile, ripropongono l’annoso e irrisolto problema dei fenomeni corruttivi nella pubblica amministrazione, che si mostrano endemici malgrado i numerosi interventi normativi, l’inasprimento delle pene e la penetrante azione portata avanti dall'autorità giudiziaria. Tramontata la pericolosa illusione che la corruzione dipenda esclusivamente dalla politica, facciamo i conti con quella che appare quasi come una completa dissoluzione dell’etica pubblica, da parte di pubblici funzionari infedeli come di imprenditori sleali, dimentichi del loro ruolo e dei loro doveri.
Ciò che colpisce in modo particolare è la caratteristica odiosa di tangenti e malversazioni che afferiscono ad interventi finalizzati ad alleviare le sofferenze delle fasce più disagiate e bisognose, come ad esempio l’intervento di messa in sicurezza del centro di accoglienza di Borgo Mezzanone o la realizzazione di una foresteria per accogliere i migranti positivi al COVID - 19. Lucrare oltre ogni legittimo profitto sulla pelle degli ultimi, sulla solidarietà, sulla protezione civile è cosa che indigna ancora di più della semplice ruberia. Ed è una ferita urticante per le migliaia e migliaia di persone che, nel segno della solidarietà e della fraternità, donano tempo, attenzione e risorse.
Pippo Cavaliere