Solidarietą
14/06/2022
di Umberto Mastromartino
I PASSI DI LUISA, UN ULIVO AL PORTO TURISTICO DI MANFREDONIA IN RICORDO DELLA VITTIMA INNOCENTE DI MAFIA LUISA FANTASIA
Il 14 giugno del 1975 a Milano veniva uccisa la giovane sanseverese Luisa Fantasia, una delle primevittime trasversali della mafia, che si affacciava negli investimenti al Nord estendendo la rete del narcotraffico.
Domani alle 19.30, al porto turistico di Manfredonia Marina del Gargano, in sua memoria si procederà alla piantumazione di un albero d’ulivo, a cui seguirà il convegno ‘I passi di Luisa’.
Dopo il giardino di Milano che porta il suo nome e gli spazi della sua San Severo, il ricordo di Luisa Fantasia arriva anche a Manfredonia, grazie all’impegno di Pietro Paolo Mascione, figlio del brigadiere Antonio Mascione, marito di Luisa e vicepresidente dell’associazione Ultimi per la legalità.
Quello di Luisa Fantasia è un cammino di lotta alla criminalità organizzata, che domani sarà testimoniato dai saluti introduttivi del consigliere regionale Sergio Clemente, componente della Commissione Regionale di studio e inchiesta del fenomeno della criminalità organizzata in Puglia e dagli interventi dell’arcivescovo di Manfredonia, Vieste e San Giovanni Rotondo Monsignor Franco Moscone, del Prefetto di Foggia Carmine Esposito, del sindaco di Manfredonia Gianni Rotice, del Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Foggia Pierpaolo Limone e del presidente della Provincia di Foggia Nicola Gatta.
Moderato dal giornalista Angelo De Luca, seguirà il convegno e l’approfondimento con Pietro Paolo Mascione, don Aniello Manganiello, presidente dell’associazione ‘Ultimi’ per la legalità, il giornalista e scrittore esperto di mafie Paolo Borrometi, vice direttore dell’AGI e Barbara Angelillis, docente dell’Unifg.
Concluderà l’importante passo verso una provincia libera dall’omertà mafiosa la Presidente del Consiglio della Regione Puglia Loredana Capone.
«Luisa Fantasia è la più classica delle vittime innocenti delle mafie, il suo ricordo va alimentato e nutrito, perché la memoria deve essere sempre viva, come l’ulivo che pianteremo nel suo nome», rimarca il consigliere Clemente.