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15/07/2022
di Umberto Mastromartino
COMUNICATO STAMPA
La Polizia di Stato, al fine di prevenire e contrastare situazioni di illegalità che si possono diffondere nei contesti connessi alla cd. “movida” del centro cittadino, recependo anche le numerose istanze provenienti dagli utenti nell’ambito di un proficuo e costante dialogo instaurato con le Istituzioni locali, ha predisposto un servizio di controllo straordinario nelle zone a particolare vocazione aggregativa presenti in questo territorio concentrandosi nell’area del Parco San Felice e di p.zza Padre Pio.
L’intervento degli operatori di polizia e la predisposizione di numerosi posti di controllo dislocati nelle zone evidenziate della città di Foggia, ha consentito l’identificazione di circa 250 persone, molte delle quali gravate da precedenti di polizia, e il sequestro amministrativo di n. 2 autovetture che, all’esito degli accertamenti, sono risultate prive del titolo assicurativo.
Il personale impiegato, altresì, ha effettuato numerosi controlli all’interno degli esercizi commerciali presenti non solo nell’area del Parco San Felice e di p.zza Padre Pio ma anche nelle zone limitrofe al fine di prevenire e monitorare costantemente il rischio che alcuni locali possano divenire luogo di ritrovo per soggetti gravati da precedenti di polizia.
Inoltre, la Polizia di Stato, in particolare la Squadra Mobile della locale Questura, coordinata e diretta dalla Procura dei Minori, nell’ambito delle attività investigative finalizzate alla repressione del fenomeno dei reati predatori consumati nelle zone centrali del Comune di Foggia, ha deferito all’A.G. 5 minorenni foggiani gravemente indiziati di aver posto in essere altrettanti furti con strappo di catenine d’oro.
Sono in corso ulteriori accertamenti info investigativi finalizzati all’individuazione di ulteriori soggetti coinvolti in altri episodi delittuosi del medesimo tipo.
Va precisato che la posizione delle persone coinvolte nelle predette operazioni di polizia è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e che le stesse non possono essere considerate colpevoli sino alla eventuale pronunzia di una sentenza di condanna definitiva.