Politica
24/10/2022
di Umberto Mastromartino
Errare è umano, perseverare è diabolico.
Ancora una volta i Commissari si superano in materia di "reclutamento
del personale".
Dopo le polemeche sulla scelta di non "celebrare conconcorsi" per la
loro decisione scriteriata di attingere dalle graduatorie degli idonei
di altri Enti per assumere i dipendenti di cui il Comune ha bisogno per
rimpinguare la sua pianta organica, corsero ai ripari, almeno così si
sperava.
Fu celebrata in pompa magna dalla Magno l'adesione del Comune di Foggia
all'Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti
Locali, con l'intento, evidentemente solo dichiarato, di procedere così
almeno ad una "parvenza di selezione" in materia di reclutamento del
personale mediante scorrimento delle graduatorie di altri enti.
Non proprio il massimo ma almeno una cosa po' più seria della "pesca"
indiscriminata di "idoneni non vincitori" nelle graduatorie dei Comuni
più disparati praticata fino ad oggi.
Peccato che questo impegno sia rimasto solo una buona intenzione,
sbandierata forse solo per cercare di fermare le proteste.
In realtà i Commissari continuano ad operare esattamente come prima,
attingendo dalle graduatorie di altri Comuni.
Il risultato di queste scelte ricadrà chiaramente sulla pelle dei
cittadini foggiani, che vedono privata la propria Città di concorsi
pubblici con prove trasparenti tese a selezionare i migliori profili per
le proprie esigenze, e magari dare l'opportunità ai propri giovani di
lavorare nella loro Città, che vede ogni anno aumentare l'emigrazione
giovanile.
Ho criticato aspramente questa decisione che continuo a considerare
senza senso e penalizzante per la Città e per il funzionamento dei
Servizi comunali, pur riconoscendo la sua legittimità formale.
Ma stavolta siamo al più sfacciato "gioco delle tre carte", perché i
Commissari dopo le polemiche legate alla scelta di non bandire concorsi
pubblici continuano a perseverare su questa strada tortuosa.
Così si condanna il Comune di Foggia alla "precarietà" senza fare un
solo passo in avanti, perché è evidente che non basta possedere i
requisiti di idonietà per il profilo richiesto per avere anche la giusta
e necessaria esperienza in un Ente complicato -e sciolto per
infiltrazioni mafiose- come il Comune Capoluogo. Un "profilo C" idoneo
(quindi, ricordiamolo, non vincitore di concorso) nel Comune di
Peschici, giusto per fare un esempio dell'ultima graduatoria "pescata" ,
è probabile che abbia partecipato ad una selezione con prove parametrate
alla "complessità" organizzativa ed amministrativa di quello specifico
Comune.
L'ufficio tecnico di una Città capoluoguo, per fare un esempio, o un
ufficio finanziario, è diverso da quello di un Comune con meno di 20
mila abitanti, per complessità organizzativa e di procedimento.
In questo modo praticamente a Foggia arriva chi non è riuscito neanche a
vincere il concorso nel Comune in cui ha partecipato e che è spesso
sprovvisto dell'esperienza necessaria. Tra l'altro il nuovo assunto dopo
essere stato "formato", come succede nove volte su dieci in questi casi,
appena avrà la possibilità farà fagotto e se ne tornerà a nel suo
Comune, lasciando di nuovo vuoto il posto che aveva occupato solo per
garantirsi l'ssunzione a tempo indetrminato. Cosa accadrà, ad esempio,
per le assistenti sociali reclutate da Taranto, invece di stabilizzare
le 7 assistenti sociali che lavorano al Comune di Foggia da più di 3 anni?
Come nel gioco dell’oca si tornerà al punto di partenza e si dovrà
trovare un nuovo profilo da assumere che poi bisognerà formare, cosa che
non avviene in un paio di settimane in una realtà come Foggia.
La Città non ha tempo da perdere e il Comune non può permettersi questo
giochino che danneggia la qualità di servizi che l'amministrazione
Landella ha già reso pessimi. I commissari andranno via, il più presto
possibile si auspica, ma le criticità amministrative resteranno.
Senza voler tralasciare quello che sta accadendo in tema di spesa, dove
il costo degli assistenti sociali viene addirittura messo a carico delle
casse comunali e non delle risorse rinvenienti dai PON come accade negli
altri Comuni pugliesi. Insomma al danno la beffa!
E che dire della modalità di selezione del dirigente per i Servizi
sociali, un bando i cui requisiti specialistici ne escludono l'impiego
in altro Servizio? Siamo alla fiera del dilettantismo. In pratica questo
dirigente non potrà mai essere impiegato - con competenza -in altro
servizio.
Scusate, ma davvero c'è ancora gente, soprattutto nei partiti e nella
politica, disposta a credere che questi Commissari debbano restare un
solo giorno più del dovuto? Sperando così di guadagnare qualche mese per
rimuovere la memoria dei danni prodotti da chi si è avvicendato negli
ultimi vent'anni al governo della nostra Città?
Per favore, qualcuno a Roma faccia tornare i Foggiani al voto prima che
sia troppo tardi.
A certa politica conviene attendere, la Città non può più farlo.