RIFIUTI, IL SOLITO FUOCO DI PAGLIA DI AMIU
Cambiano i sindaci, cambiano i commissari, cambia il Consiglio di Amministrazione, cambiano i cassonetti, ma la raccolta dei rifiuti a Foggia resta sempre scadente. A parte aver sostituito le campane del vetro e posizionato dei bidoni per la raccolta dell'umido, che voleranno via con le prima folate di vento o magari verranno asportati furtivamente, il cambio dei cassonetti effettuato nella zona di corso Giannone e corso Roma non sembra aver portato grandi novità o vantaggi.
L'unico vantaggio sarà per il Comune di Bari, titolare dell'80% delle quote di AMIU Puglia Spa, che nei prossimi 9 anni intascherà quasi 200 milioni di euro dai Foggiani. Per avere, in cambio, il solito servizio scadente di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Questo è stato uno dei "regali" che i commissari prefettizi lasceranno in dote alla città. Un contratto, peraltro, finito sotto la lente d'ingrandimento dei magistrati per via dei numeri relativi ai dati sulla raccolta differenziata che non è praticamente mai partita per le utenze domestiche dal 2012.
Come si può sottoscrivere un contratto con dati non verificati? E perché insistere con AMIU e non procedere ad una gara pubblica europea per individuare un nuovo e più affidabile gestore per il servizio rifiuti? Domande a cui finora non è stata data risposta. A danno delle famiglie Foggiane che continuano a non avere un servizio efficiente e ad essere vittime della solita puzza che puntualmente affligge numerose zone della città. Anche a Bari, nei giorni scorsi, si sono avvertiti miasmi, con il pronto intervento di Regione e Arpa. Mentre a Foggia nessuno fa niente, visto che continuiamo ad essere considerati cittadini di serie B.