MAINIERO: "PIENA SOLIDARIETÀ PERSONALE ED UMANA A RAFFAELE DI MAURO.
MA NESSUNA CANCELLAZIONE DEL PASSATO AMMINISTRATIVO DI FRANCO LANDELLA,
DI CUI HA FATTO PARTE E DI CUI RAPPRESENTA LA PIENA CONTINUITÀ"
Desidero esprimere la mia più sincera solidarietà al candidato sindaco
del centrodestra, Raffaele Di Mauro, per ciò che è stato scritto in
queste ore sulla sua persona, rimasta vittima della vigliacca "macchina
del fango" che purtroppo ha colpito anche me.
La conoscenza e l'amicizia che ci legano sin da ragazzi, però, non
possono farci perdere di vista le questioni politiche.
In questa campagna elettorale sarà sicuramente fondamentale parlare del
futuro di Foggia, di progetti e programmi. E noi siamo prontissimi a
farlo. Ma non si può in alcun modo dimenticare il passato che ci ha
portato allo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni
mafiose o far finta che sia un piccolo ed irrilevante dettaglio del
dibattito pubblico.
È un passato amministrativo di cui Raffaele Di Mauro ha fatto parte e di
cui rappresenta politicamente la piena e completa continuità. Un passato
che è la principale causa delle condizioni - etiche, economiche,
sociali, infrastrutturali - in cui è ridotta Foggia.
Bisogna discuterne. A voce alta. Seriamente e fino in fondo.
Non può non esserci distinzione politica tra chi, come me, ha combattuto
a viso aperto l'Amministrazione Landella ed il suo "sistema di potere" e
chi l'ha sostenuto. Non può non esserci differenza tra chi è stato
politicamente sempre accanto a Landella e chi, come me, è stato la sua
unica e vera opposizione.
Raffaele Di Mauro è stato o no il segretario provinciale del partito di
cui Franco Landella era leader e "padrone" indiscusso, come dimostra la
doppia candidatura della cognata Michaela Di Donna alle elezioni
regionali e politiche che lui stesso ha approvato e sostenuto in
campagna elettorale? La risposta è sì.
Raffaele Di Mauro ha mai contrastato o si è mai opposto pubblicamente a
quella deriva familistica? La risposta è no.
Raffaele Di Mauro è stato un consigliere della maggioranza che sosteneva
Franco Landella, votandone tutti gli atti ed i provvedimenti? La
risposta è sì.
Raffaele Di Mauro ha sostenuto Franco Landella alle primarie del 2019,
quando alla palestra "Taralli" - ci sono le foto a confermarlo -
arrivarono addirittura i pullman di cittadini afflitti dall'emergenza
abitativa "guidati" a votare dal Consigliere comunale delegato Saverio
Cassitti? La risposta è sì.
Raffaele Di Mauro ha mai mostrato un segno di distinzione rispetto al
modo in cui veniva amministrato il Comune da Franco Landella? Intendo
prima e non dopo il terremoto giudiziario, perché farlo a seguito degli
scandali e degli arresti è stato sin troppo facile. La risposta è no.
Raffaele Di Mauro si è mai accorto - sia da segretario del partito più
grande della coalizione sia da Consigliere comunale - di ciò che la
Procura della Repubblica sostiene accadesse in Comune, cioè il giro di
tangenti che ha portato all'arresto del sindaco e di sua moglie, oltre
che di altri consiglieri della maggioranza di cui faceva parte, con le
accuse di corruzione e tentata concussione? La risposta è no.
Questi sono gli argomenti - politici e non personali - in base ai quali
la candidatura a sindaco di Raffaele Di Mauro non è affatto quella di
cui Foggia ha bisogno per voltare pagina radicalmente.
A Foggia serve discontinuità, non la prosecuzione di un cammino che ci
ha già portato nel baratro.
A Foggia serve una rivoluzione che archivi del tutto e per sempre quello
che abbiamo alle spalle.
Ai cittadini serve un'altra Foggia, non di nuovo la Foggia di Franco
Landella.
MA NESSUNA CANCELLAZIONE DEL PASSATO AMMINISTRATIVO DI FRANCO LANDELLA,
DI CUI HA FATTO PARTE E DI CUI RAPPRESENTA LA PIENA CONTINUITÀ"
Desidero esprimere la mia più sincera solidarietà al candidato sindaco
del centrodestra, Raffaele Di Mauro, per ciò che è stato scritto in
queste ore sulla sua persona, rimasta vittima della vigliacca "macchina
del fango" che purtroppo ha colpito anche me.
La conoscenza e l'amicizia che ci legano sin da ragazzi, però, non
possono farci perdere di vista le questioni politiche.
In questa campagna elettorale sarà sicuramente fondamentale parlare del
futuro di Foggia, di progetti e programmi. E noi siamo prontissimi a
farlo. Ma non si può in alcun modo dimenticare il passato che ci ha
portato allo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni
mafiose o far finta che sia un piccolo ed irrilevante dettaglio del
dibattito pubblico.
È un passato amministrativo di cui Raffaele Di Mauro ha fatto parte e di
cui rappresenta politicamente la piena e completa continuità. Un passato
che è la principale causa delle condizioni - etiche, economiche,
sociali, infrastrutturali - in cui è ridotta Foggia.
Bisogna discuterne. A voce alta. Seriamente e fino in fondo.
Non può non esserci distinzione politica tra chi, come me, ha combattuto
a viso aperto l'Amministrazione Landella ed il suo "sistema di potere" e
chi l'ha sostenuto. Non può non esserci differenza tra chi è stato
politicamente sempre accanto a Landella e chi, come me, è stato la sua
unica e vera opposizione.
Raffaele Di Mauro è stato o no il segretario provinciale del partito di
cui Franco Landella era leader e "padrone" indiscusso, come dimostra la
doppia candidatura della cognata Michaela Di Donna alle elezioni
regionali e politiche che lui stesso ha approvato e sostenuto in
campagna elettorale? La risposta è sì.
Raffaele Di Mauro ha mai contrastato o si è mai opposto pubblicamente a
quella deriva familistica? La risposta è no.
Raffaele Di Mauro è stato un consigliere della maggioranza che sosteneva
Franco Landella, votandone tutti gli atti ed i provvedimenti? La
risposta è sì.
Raffaele Di Mauro ha sostenuto Franco Landella alle primarie del 2019,
quando alla palestra "Taralli" - ci sono le foto a confermarlo -
arrivarono addirittura i pullman di cittadini afflitti dall'emergenza
abitativa "guidati" a votare dal Consigliere comunale delegato Saverio
Cassitti? La risposta è sì.
Raffaele Di Mauro ha mai mostrato un segno di distinzione rispetto al
modo in cui veniva amministrato il Comune da Franco Landella? Intendo
prima e non dopo il terremoto giudiziario, perché farlo a seguito degli
scandali e degli arresti è stato sin troppo facile. La risposta è no.
Raffaele Di Mauro si è mai accorto - sia da segretario del partito più
grande della coalizione sia da Consigliere comunale - di ciò che la
Procura della Repubblica sostiene accadesse in Comune, cioè il giro di
tangenti che ha portato all'arresto del sindaco e di sua moglie, oltre
che di altri consiglieri della maggioranza di cui faceva parte, con le
accuse di corruzione e tentata concussione? La risposta è no.
Questi sono gli argomenti - politici e non personali - in base ai quali
la candidatura a sindaco di Raffaele Di Mauro non è affatto quella di
cui Foggia ha bisogno per voltare pagina radicalmente.
A Foggia serve discontinuità, non la prosecuzione di un cammino che ci
ha già portato nel baratro.
A Foggia serve una rivoluzione che archivi del tutto e per sempre quello
che abbiamo alle spalle.
Ai cittadini serve un'altra Foggia, non di nuovo la Foggia di Franco
Landella.