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27/04/2024
di Umberto Mastromartino
Comunicato Stampa dalla Filiera Culturale della Città di Foggia -
In quale città siamo?
“Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi” è di certo una citazione abusata ma del tutto appropriata per la Città di Foggia, se si guarda all’attuale gestione del settore cultura.
In una città normale, realtà come quelle della Filiera Culturale non dovrebbero scrivere comunicati come questo: dovrebbero, invece, potersi dedicare alla produzione, alla creatività, agli scambi artistici. Invece eccoci ancora qui, a suscitare riflessioni scomode su annunci disattesi e aspettative deluse.
All’alba dell’insediamento della nuova Amministrazione, molte sono state le promesse di svolta, i proclami riguardo alla cultura da vivere come fondamento del senso civico, strumento di integrazione e sviluppo della legalità. Ci si aspettava tanto, soprattutto dopo gli incontri con la allora candidata sindaca e i circa quattro incontri con l’attuale Assessora alla Cultura, tra i quali uno durante un’audizione formale in commissione cultura.
Ci si aspettava una gestione degli obiettivi e delle attività dell’Assessorato alla Cultura che fossero immaginate insieme agli operatori del settore, strutturate sulla base di regole condivise e chiare, come richiesto per anni da molti e come affermato anche in campagna elettorale da tutte le compagini politiche.
Da un punto di vista più strettamente tangibile, svariati incontri con membri della nuova amministrazione sembravano aver generato un ascolto fecondo e intese programmatiche sostanziali.
Per citarne solo due:
Quel che vediamo ad oggi, invece, è:
Ad oggi, nessun avviso è stato pubblicato e non è chiaro in che modo presentare all’Assessorato proposte per la realizzazione di attività culturali, né con quali criteri si procederà ad accettarle o scartarle. Non vogliamo e possiamo accettare che i progetti culturali tornino ad essere quell’antico ricordo delle proposte dirette e gestite monocraticamente, a porte chiuse da non si sa quale competente commissione, oppure (peggio) selezionate in base a regole assolutamente discrezionali, prive di un confronto aperto e pubblico con chi opera nel settore e prive di obiettivi culturali a lungo termine.
Tutto ciò ci riporta alle Amministrazioni passate, a ricordi grigi che pensavamo di poter dimenticare, dalle quali la presente non sembra distinguersi, se non nei proclami.
E’, dunque, intento della Filiera Culturale della Città di Foggia riprendere da sola l’organizzazione dei Tavoli Permanenti, con l’amara consapevolezza che, in una città normale, oltre che in una città ideale, gli operatori del settore non dovrebbero essere chiamati a lottare in prima persona ogni giorno per una gestione partecipata, collaborativa, disciplinata da regole eque e condivise. La Filiera ha sempre dimostrato di non cercare favoritismi o scorciatoie per incarichi remunerativi e si è sempre auto tassata per l’obiettivo collettivo. Tutto ciò appariva semplicemente ingiusto allora e appare ingiusto, ancora più, oggi.
Chiediamo di essere compresi e ascoltati, non di dover spendere la vita e la creatività senza risultati tangibili e duraturi.
Per concludere, abbiamo appreso anche delle modalità utilizzate per organizzare un evento ideologicamente così particolare ed importante come il Primo Maggio, e prendiamo atto che le istituzioni non hanno ritenuto di chiedere alcun contributo, intervento o confronto a chi si batte per la consapevolezza e l’unità del comparto culturale sin dal 2020. Troviamo paradossale trattare la dignità del lavoro ignorando dei percorsi che, però, in campagna elettorale apparivano come illuminanti e traccianti.
Con l’occasione, la Filiera annuncia il suo settimo Tavolo Permanente il giorno 24 maggio 2024, alle ore 16:30, presso la sala Locus Mirabilis c/o Libreria Fumettosmania, in Via Bari n. 18, a Foggia.
Interverranno operatori del settore, intellettuali, esponenti delle istituzioni e cittadini. Ingresso libero a tutti fino ad esaurimento posti.