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12/07/2024
di Umberto Mastromartino
«DOV’È L’INTEGRAZIONE NELLE STRADE OCCUPATE
DA SPACCIATORI, PROSTITUTE, MOLESTATORI, BAMBINI E BAMBINE INGAGGIATI NELLA RICHIESTA DI ELEMOSINA E ABUSIVI DI OGNI SPECIE?»
GLI AMICI DEL VIALE FOGGIA APS RECLAMANO IL RISPETTO DELLE REGOLE
«Siamo felici di non essere più soli nel Quartiere Ferrovia, la raccolta firme avviata da un nuovo gruppo social di residenti e cittadini ha catalizzato di sicuro delle attenzioni, per lo meno mediatiche, da parte dell’amministrazione comunale. Gli atti però sono ancora sparuti, se si considera che nelle recenti conferenze stampa di bilancio dei primi sei mesi di governo di alcuni assessori comunali si sono annunciate iniziative a futura memoria, come una nuova stazione dei Carabinieri nei locali della ex circoscrizione in Via Scillitani. Intanto però non sono state ancora installate le telecamere di videosorveglianza e per il Viale XXIV Maggio si ha in serbo una sola misera data del cartellone del Foggia Estate.
Il nostro ragionamento ci impone di portare la discussione su ciò che compete a chi amministra la cosa pubblica e non su empatici binari filosofeggianti su integrazione e multiculturalità. Ci rifiutiamo di pensare che integrazione significhi vedere le strade della nostra città occupate da spacciatori, prostitute, molestatori, bambini e bambine ingaggiati nella richiesta di elemosina, abusivi di ogni specie. E rifiutiamo la classificazione di razzisti e fascisti che in maniera gratuita ci è stata attribuita. Sono qualifiche che non si addicono alle nostre storie personali, professionali, familiari. Lo abbiamo già detto e lo ripetiamo: non c’è integrazione senza il rispetto della legalità».
È forte, accorata e articolata l’analisi degli Amici del Viale Foggia Aps a seguito delle recenti dichiarazioni della sindaca di Foggia Maria Aida Episcopo e di alcuni dei suoi assessori.
«Nel Quartiere Ferrovia e in particolare nel triangolo di strade che comprende Via Podgora, Via Piave e Via Monfalcone si continua a vivere nella paura. Come e più di prima. Le ragazze sono costrette ad essere scortate dai Carabinieri per tornare a casa propria. Qualcuno considera Via Podgora una vetrina della città, parte della famiglia, un luogo di aggregazione. Bene, ma chi accoglierebbe nella propria famiglia un incallito delinquente? Abbiamo notato nell'ultima settimana una maggiore presenza delle forze dell'ordine, sicuramente a seguito della vicenda di molestie a danno di una residente, stranamente durante questi controlli il luogo di incontro si svuota autonomamente, segno forse che non tutti hanno i documenti in regola o che con un presidio di legalità sono meno facili alcuni traffici».
Gli attivisti e residenti della storica associazione chiedono un segnale su quanto da loro proposto negli scorsi mesi alla Giunta Episcopo. Dall’ordinanza sindacale anti-bivacco con relativo divieto di consumo di alcol in strada, che è nell’archivio del Comune di Foggia, al rinnovamento e alla manutenzione dell’arredo urbano. Dal riconoscimento del Viale come luogo di interesse storico della città alla eliminazione dei cassonetti della raccolta dei rifiuti solidi urbani. Dall’apertura di un’area mercatale alla ZTL nei fine settimana. Dall’ordinanza sindacale per il rispetto degli orari di esercizio per garantire la quiete pubblica al presidio fisso di Polizia Locale in Via Podgora.
«La modalità di raccolta differenziata per le attività con i cassonetti dedicati che l’Amiu Puglia ha avviato in primavera si è rivelata molto deficitaria- continuano gli Amici del Viale Foggia- la nuova raccolta infatti ha peggiorato la situazione di degrado e lerciume nelle nostre strade. Ecco perché abbiamo proposto di modificare il paradigma, eliminando tutti i cassonetti, e di sperimentare per il nostro quartiere una vera raccolta differenziata porta a porta per tutti i cittadini. Con controverse occupazioni del suolo pubblico, in un dedalo di strade che già conta 75 esercizi stranieri tra barbieri, money transfert, macellerie, bazar, siamo stanchi di essere tacciati per razzisti e reclamiamo solo il rispetto della legge, perché gli atteggiamenti illegali non possono essere considerati integrazione tra i popoli. Se qualcuno ha deciso che mantenere questa sacca multietnica di abbandono e lassismo nel Quartiere Ferrovia sia una protezione per l’intera città, allora si eliminino per i residenti la Tari e i balzelli per la sosta tariffata, dal momento che gli stalli sono continuamente occupati da taxi abusivi. Saremo chiamati a presentare presto un esposto alla Asl per il livello di luridume insalubre che hanno raggiunto strade e marciapiedi. È incredibile come in una tale latrina pubblica, con ben cinque sportelli bancari che hanno chiuso, continuino ad operare e a richiamare utenza da tutta la città e dalla provincia eccellenti realtà sociosanitarie, professionali e sindacali, che pure in questi anni hanno subito un nocumento economico e sociale notevole. Anche sugli immobili locati siamo sempre stati chiari: chi è a conoscenza di un reato è bene che denunci. Non si tratta però di un quartiere fantasma o di una zona dormitorio per soli stranieri. La recente esperienza della bomba di Via Spalato ci ha consegnato un dato importante: sono almeno 5mila i residenti che sono stati evacuati. Salviamo Foggia, salviamo il Viale e il suo quartiere, che la rigenerazione riparta da qui, in modo che accoglienza e integrazione siano parole vive e non facili e reiterati slogan».