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31/08/2024
di Umberto Mastromartino
Comunicato stampa
Nella mattinata di ieri, presso l’Ufficio Immigrazione della Questura di Foggia si presentava una ragazza di 30 anni per proporre istanza di protezione internazionale.
Nel trattare la relativa pratica, i poliziotti con l’assistenza della mediatrice culturale le rivolgevano alcune domande riguardanti il suo percorso personale e i motivi della richiesta di asilo.
Durante il colloquio la ragazza riferiva che sua sorella, di un anno più piccola, si trovava in Italia, non conoscendo però ulteriori dettagli.
A seguito di accurati accertamenti, i poliziotti riuscivano a rintracciarla, constatando che fosse regolarmente soggiornante proprio nella provincia di Foggia.
Quest’ultima, contattata telefonicamente, non credeva che la sorella potesse trovarsi proprio qui, a pochi passi da lei, poiché aveva perso le sue tracce molti anni prima, ritenendola ormai deceduta.
Nonostante lo scetticismo, il personale dell’Ufficio Immigrazione riusciva a convincere la ragazza a raggiungere la Questura per verificare di persona cosa stesse accadendo.
L’inaspettato incontro tra le due sorelle dopo 9 anni e infinite vicissitudini è stato indescrivibilmente toccante, tra lacrime di gioia, pianti di incredulità e ringraziamenti interminabili alla Polizia di Stato per aver permesso il loro ricongiungimento.
“Davvero posso portare mia sorella a casa mia e tenerla con me?!” ha affermato la ragazza.
La Polizia di Stato augura ad entrambe buona vita.