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Sport Calcio Foggia 1920

31/01/2015

Il Benevento ( ed un arbitraggio inguardabile) fermano il Foggia sul pari. 2-2 spettacolare in onda allo Zaccheria.
L'arbitro Daniele Martinelli (segue intervista al Presidente Verile)

di Umberto della Martora

Peccato, davvero peccato per il Foggia di De Zerbi, che, dopo una prestazione degna davvero di una categoria superiore, si vede negare i 3 punti dal maggior cinismo ed esperienza da parte della capolista, ma anche, spiace dirlo, da un arbitraggio nettamente insufficiente. Non è nostra abitudine sparare a zero sulla classe arbitrale, in quanto formata da uomini, e pertanto soggetti a sbagliare. Ma qui non si tratta di giudicare un rigore non visto o di non vedere un goal segnato in maniera regolare. Quando in 90’ (più recupero) vengono TOTALMENTE ignorati i continui falli di un terzino (Celjak) ai danni di un attaccante (Cavallaro) che sistematicamente lo scavalca , subentrano i primi dubbi. Dubbi che aumentano a dismisura quando viene ammonito Loiacono, sanguinante per una gomitata di Lucioni. Dubbi che diventano invettive di uno stadio intero verso il sig. Martinelli di Roma, quando Iemmello, lanciato a rete , viene falciato platealmente da Scognamiglio  (fallo tattico da espulsione) tra l’indifferenza totale della terna arbitrale, che anzi , come ciliegina sulla torta, aggiunge l’espulsione di mister De Zerbi che si era permesso (!!!!) di protestare. Dato a Cesare (arbitro e giudici di linea) quel che è di Cesare, diciamo pure che il Benevento ha cinicamente approfittato di qualche distrazione difensiva del Foggia per segnare legittimamente 2 reti. Aggiungiamo, però, che i rossoneri avrebbero strameritato i 3 punti, se non altro per la superiorità espressa, per qualità di gioco e per le numerose occasioni da rete create , ma non concretizzate per l’eccessiva leziosità di qualche suo attaccante. Alla fine, ad Agnelli e compagni, rimangono un misero punticino, ma anche gli scroscianti applausi di un pubblico soddisfatto per la prestazione offerta dai propri beniamini. Ad essere un tantino cattivi , c’è anche rammarico per aver affrontato un avversario in…..superiorità numerica……In 11 contro …12, credeteci,  è già un successo riuscire a pareggiare.

 

                                Umberto della Martora



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