Economia
19/05/2017
di Umberto Mastromartino
Petrilli: “Ora consolidiamo il percorso unitario di tutta la filiera del grano”
Il presidente provinciale di Copagri Foggia al termine del convegno in occasione di “Durum Days”
“Una perdita netta di oltre 1 milione di tonnellate di grano duro e del 10% della superficie”. Così Raffaele Petrilli, presidente provinciale Copagri Foggia, fotografa l’andamento globale del settore del grano duro italiano al termine dell’importante convegno in Camera di Commercio nell’ambito dei “Durum Days”.
“Può sembrare provocatorio porre la questione in questi termini ma forse dobbiamo iniziare a chiederci se produrre grano duro sia non più remunerativo. Dopo il crollo delle quotazioni dello scorso anno, la previsione di questa campagna continua a fornirci elementi di riflessione e notevoli criticità”, afferma Petrilli.
L'Italia è il secondo produttore mondiale di grano ed è il primo elemento di riferimento per comprendere l'andamento globale dei prezzi del frumento duro per la prossima campagna. Si tratta di una produzione inferiore (-10,9%) a quella dello scorso anno, pari a 5 milioni di tonnellate (dato Istat 2016/17). In base alla ricerca presentata da Areté nel corso del convegno, si parla di una produzione attesa di 4,5 milioni di tonnellate, una superfice di 1,27 milioni di ettari seminati, con un calo dell'8,3% rispetto al 2016/17 e una resa a grano duro di 3,55 tonnellate/ettaro (-4,23% rispetto alla campagna precedente).
Secondo i dati presentati dal CREA, le superfici seminate a frumento duro nella campagna 2016/2017, hanno visto un calo più contenuto nel Centro Italia (-5,4%), contro il -7,4% del Sud ed una media del -9,1% del Nord.
“Questi dati ci mostrano ancora una volta come siano indifferibili interventi urgenti per tutelare uno dei prodotti principali della nostra economia. A nostro giudizio, la strada principale è quella della valorizzazione, del grano e dei prodotti agroalimentari, passando attraverso una riforma delle principali filiere - in un'ottica di potenziamento della "filiera corta" - e delle politiche sui prezzi dei prodotti agricoli. Non possiamo reggere la concorrenza del Canada se non in un nuovo quadro di regole – comunitarie e nazionali - che deve avere come sua bussola la tutela del “made in italy”, illustra il presidente provinciale Copagri che rimarca l’importanza del gioco di squadra e della logica di sistema: “Questo convegno ha rappresentato il punto di partenza di un percorso finalmente unitario di tutta la filiera del grano. È da qui che si devono porre le basi per l’istituzione di una governance del comparto e per elaborare insieme “vision” e processi virtuosi di sviluppo”.