Cronaca
10/09/2017
di Umberto Mastromartino
QUESTURA DIFOGGIA
Divisione Gabinetto
Ufficio Stampa
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SAN SEVERO: POLIZIA DI STATO ESEGUE ORDINE DI CARCERAZIONE A CARICO DI UN GIOVANE PER MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA
Nella giornata del 8 settembre, personale della Polizia di Stato del Commissariato P.S. di San Severo ha tratto in arresto per il reato di maltrattamenti in famigliaT.V., di San Severo, cl. 97, a seguito di Ordine di Custodia Cautelare in Carcere emessa dal Tribunale di Foggia-UfficioGIP.
Tale provvedimento si è reso necessario in seguito all’ennesimo atto di violenza commesso dal giovane nei confronti dei nonni.
L’attività ha originenel mese difebbraio 2017 quando un equipaggio della Sezione Volanti del predetto Commissariato era intervenuta pressol’abitazione di due anziani coniugi per una lite in famiglia. All’arrivo della Polizia, gli stessi avevanoriferito che il loro nipote V., convivente da circa cinque anni, aveva picchiato la nonna,invalida e costretta a muoversi con il girello, tirandole i capelli e colpendola alla testa conpugni, il tutto per futili motivi; uscito di casa, aveva poi danneggiato lo specchietto dell’autovettura in uso al nonno, parcheggiata davanti all’abitazione.
Gli anzianiavevano aggiunto che non si trattava del primo episodio, precisando che il nipote spesso,per denaro o per futili motivi,li aveva aggrediti con spintoni, pugni sulla testa e schiaffi, costringendolipiù di una volta a ricorrere alle cure del Pronto Soccorso.
Gli operatori intervenutiavevano constatato che anche tutte le porte interne ed i muri dell’abitazione risultavano danneggiati da atti vandalici.
Nei giorni successivii due anziani, esausti, avevano deciso disporgere formale denuncia nei confronti del nipote, manifestando la volontà che il nipote venisse allontanato dalla loro abitazione.
Gli ulteriori accertamenti effettuati, anche presso il locale Pronto Soccorso, hanno consentito di dare riscontro alle dichiarazioni dei denuncianti e di confermare che già da lungo tempoil nipote minacciava e ingiuriava i propri nonni, usando anche violenza fisica.
La delicata attività di indagine portata avanti dal Commissariato di San Severo, difficoltosa anche in considerazione dellamancanza di testimonianze da parte dei vicini di casa,portava all’emissione di un provvedimento di allontanamento dalla casa familiare con conseguente divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dai nonni paterni, emesso dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Foggia, nello scorso mese di luglio.
Nonostante tale provvedimento,il T.V.ha continuato a presentarsia casa dei nonni alle ore più disparate,tirando calci e pugni alla porta sostenendo di avere fame e di doversi lavare, sempre con atteggiamento strafottente e violento,ma ricevendo sempre e comunque accoglienza dagli anziani, fino ai primi giorni del mese di settembre quando l’indagato, pretendendo di mangiare, ha colpito ancora una volta l’anziana nonna con un pugno alla testa, insultandola con i solitiepiteti gravemente offensivi.
Esausto e spaventato, il nonno si è rivolto nuovamente agli agenti del Commissariato di San Severo i qualiaccertavano che,peraltro, il T.V. non si era presentato al programma di educazione predisposto dai Servizi Socio Assistenziali; pertanto, su segnalazione degli ultimi episodi da parte del suddetto Commissariato, il Tribunale di Foggia-Ufficio G.I.P.ha emesso con urgenza la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti dell’indagato, che ha a suo carico qualche precedente penale per reati contro il patrimonio e sanzioni amministrative peruso personale di sostanze stupefacenti.
Tale risultato è stato raggiunto grazie alle denunce sporte, seppur a malincuore, dagli anziani e coraggiosi nonni, esasperati dalle continue aggressioni del giovane nipote; straordinario è stato il supporto prestato dal personale che ha operato, specializzato nella tutela delle cd. “fasce deboli”, diretto dal VQA Cristina Finizio; la vicinanza e l’ausilio costante ai due anziani in grave difficoltà, concretizzatisi anche nell’immediata ricezione della denuncia della signora presso la propria abitazione, su richiesta del coniugeche aveva rappresentatoagli agenti l’impossibilità della donna ad uscire di casa perché invalida, hanno consentito di instaurare sin da un forte sentimento di fiducia e sicurezza nei confronti della Polizia di Stato.
Foggia, 10 settembre 2017