Cultura
18/12/2017
di Umberto Mastromartino
Cammini e slow travel, le nuove sfide del Parco del Gargano
Sono i cammini il traino del turismo sostenibile specie nelle aree rurali del paese. E sono gli stessi cammini a sviluppare un indotto economico non indifferente. Queste premesse hanno indotto il Parco Nazionale del Gargano ad organizzare un importante convegno nazionale dal titolo “Riprendiamoci i cammini. Stati generali del turismo sostenibile”, svoltosi a San Giovanni Rotondo sabato scorso.
Un’intera giornata di studio che ha messo a confronto le realtà locali con quelle nazionali rappresentate da illustri esponenti di Associazioni che operano nel settore dei cammini e del turismo lento.
“Ci sono tante microeconomie di territorio, anche marginali – ha spiegato Paolo Piacentini, Presidente Nazionale FederTrek e responsabile Cammini del MIBACT- che stanno nascendo intorno ai cammini,coinvolgendosempre più spesso i giovani con cooperative ed associazioni. È un settore in forte crescita, come dimostra l’incremento del 65% registrato lungo i cammini principali come la Francigena, soltanto nel 2016, che è stato proprio l’anno dei Cammini. Il Gargano ha un patrimonio immenso con Monte Sant’Angelo che è il luogo micaelico tra i più importanti a livello internazionale e quindi è un valore aggiunto molto forte. Se a questo si aggiungono le bellezze storico-artistiche, quelle naturali di un Parco straordinario e la buona cucina, le potenzialità del Gargano diventano enormi ma diventa necessario un gran lavoro di animazione territoriale”.
Sulle grandi potenzialità del Gargano è intervenuto anche Massimo Tedeschi, Presidente Associazione Europea Vie Francigene. “Penso che sia un territorio perfettamente idoneo ad integrarsi nella ReteEuropea della via Francigena, un itinerario culturale del Consiglio d’Europa che comincia al nord dell’Inghilterra e arriva fino a Romaeche andrà verso sud fino aLeuca. Questo per il Gargano significherebbe intercettare migliaia di persone, anche se la vera sfida starebbe nell’indurle a ritornare”.
Per fare in modo che questo accada è necessario offrire quella rete di accoglienza che consenta al pellegrino del terzo millennio di vivere un’esperienza unica ed autentica.
“Viaggiare lentamente non significa soltanto camminare, pedalare o muoversi con una ferrovia turistica – ha aggiunto Anna Donati, Portavoce AMODO (Alleanza Mobilità Dolce),ma significa anche conoscere un territorio, scoprire le bellezze artistiche, culturali e paesaggistiche e apprezzare le prelibatezze gastronomiche offerte da un’agricoltura di qualità. Se vogliamo che lo slow travel diventi economia di un territorio è necessario assicurare la giusta accoglienza al camminatore, pedalatore e viaggiatore”.
Consigli e suggerimenti che il Parco Nazionale del Gargano ha colto come opportunità di crescita per l’intero territorio garganico. “È stato un importante momento di riflessione e confronto – ha concluso Claudio Costanzucci Paolino, vicepresidente dell’Ente Parco del Gargano-che ci ha permesso, grazie al supporto di enti, associazioni, imprese turistiche, guide ambientali che operano nel nostro Parco, di comprendere anche i punti deboli su cui dover lavorare con azioni mirate già nei prossimi mesi. Come Ente abbiamo già in programma delle azionispecifiche che rientrano anche fra quelle monitorate per la CETS (Carta Europea del Turismo Sostenibile), l’importante riconoscimento ottenuto a Bruxelles il 7 dicembre scorso. Tutti gli attori istituzionali e non che hanno a cuore il bene del territorio devono condividere le scelte strategiche per creare le condizioni perché le bellezze del nostro Parco sianofruibili tutto l’anno”.
Nel corso del convegno è stata presentata ‘Enjoy Gargano’ la Guida del territorio del Parco Nazionale del Gargano, corredata di una cartina e di un kit informativo su 34 sentieri del Parco visualizzabili in formato 3D grazie ad una app sempre aggiornabile. Un lavoro realizzato dall’Ente nell’ambito dei Sistemi Ambientali Culturali (SAC) della Regione Puglia.