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Basket

30/04/2018

Diamond Basket
La sconfitta di Bari mette fine alla parola promozione

di Lino Mongiello

Bari, 29 aprile 2018. La sconfitta di Bari, sponda Adria (71-67) mette praticamente la parola fine sull’esito finale della Poule Promozione della Diamond. Col Barletta a +2, la trasferta a Bari (contro il Cus) e l’ultima in casa proprio contro il team ofantino (-42 nello scontro diretto), diventa estremamente difficile poter pensare ancora al primo posto. Anzi, sarà dura persino riuscire a conservare la seconda piazza. Al PalaBalestrazzi, la Diamond, oltre ad esibire una prestazione incolore e molto deficitaria per tutti i primi 30’, ha poi smarrito la bussola e perso completamente la testa. E questo non va per niente bene. E’ ingiustificabile. Considerando che è pur sempre e solo un gioco. Dove si può vincere o perdere. A testa alta e facendo innanzitutto autocritica. Ci può essere l’errore del direttore di gara e quelli (che contano maggiormente e, nell’occasione poi, tantissimi e più che evidenti) dei giocatori. In ogni caso, bisogna prendersela con sé stessi. Non ci sono alibi. Di alcun genere. Certi atteggiamenti non sono tollerabili. Né vanno avallati. L’immagine della società va salvaguardata. Sotto tutti gli aspetti. E la serata al PalaBalestrazzi è stata sicuramente una delle pagine più scure degli ultimi anni. Comunque, andiamo però per ordine e per onore di cronaca e con la consueta obiettività,  raccontiamo con amarezza mista a rabbia i primi 30’ di gioco che hanno rasentato il limite della  pura follia. Probabilmente i ragazzi non hanno avuto il giusto impatto e sottovalutata l’importanza del match. L’Adria, invece, nonostante un paio di assenze importanti, ha mostrato determinazione e voglia di vincere sin dal salto a due.  Moltissimi gli errori sia dalla distanza che da “sotto” e percentuali al tiro da livello di principianti. Il solo Alvisi (28 punti e top score del match) si è battuto come un leone dal primo all’ultimo secondo, in difesa quanto in attacco, consentendo ai “nostri” di salvare la faccia, unitamente ai “superstiti” degli ultimi 10’, rendendo la sconfitta non umiliante.  L’8/24 complessivo del primo quarto di gara e complice una difesa molto allegra, ha permesso la Bari di prendere immediatamente in mano le redini del gioco e di acquisire il primo importante vantaggio. Mentre Ambruoso, Perrelli, La Rocchia e Maietta si divertivano nel tiro al bersaglio, i “nostri” fallivano, a ripetizione, i canestri più elementari. Eloquente il 21-13 al primo suono della sirena. Le cose non sono affatto cambiate nel secondo parziale. Anzi, dal punto di vista realizzativo sono addirittura peggiorate. Solo Alvisi ha riconfermato i 7 punti personali e il minimo contributo (2 punti a testa) è arrivato da Zupkauskas e Ferramosca. Dall’altra parte le cose non sono andate come nei primi 10’, ma i “leader” dell’Adria hanno tenuto bene il confronto e si sono comunque aggiudicati il parziale (16-11). Confermando, al rientro negli spogliatoi un confortante +13 (37-24). Al ritorno sul parquet ci si aspettava di vedere finalmente una Diamond più competitiva e che si fosse resa conto del pericolo dell’incombente sconfitta. Neanche per idea. A dare una mano al monumentale Alvisi (5 p.) ci hanno pensato Ferramosca (7 punti) e Zupkauskas (1 dai liberi) e Chiappinelli (2 in entrata a canestro). L’Adria non ha dovuto faticare per mantenere gli avversari a debita distanza. Ambruoso, Albanese e Scavo si sono distinti dalla linea dei 6,75 e anche stavolta i padroni di casa si sono aggiudicati il parziale, incrementando il proprio bottino (17-15 e 54-39 complessivo). Come se non bastasse il -15 da recuperare, proprio sul suono della terza sirena, la Diamond perde la testa. Gli arbitri non ritengono di fischiare un fallo alla difesa dell’Adria e i “nostri” protestano con veemenza. A farne le spese, i più veementi: Ferramosca, coach Vigilante e, per ultimo capitan Chiappinelli. Il “tris” di espulsioni costa, a gioco ancora fermo prima della ripresa dell’ultima frazione, ben “sei” (si, avete capito bene, proprio SEI) tiri liberi e il possesso di palla a favore del Bari. Albanese ne realizza 3 dei 6 e, sul possesso palla, Ambruoso sgancia la tripla che dovrebbe spedire la Diamond all’inferno (-21, 60-39). Dovrebbe … Infatti il condizionale viene pian piano smentito anche perché, i superstiti in canotta nero arancione, finalmente ricordano si essere pur una squadra e di giocare a basket. In questo va dato merito a coach Bartolotta che, pur avendo gli uomini contati, li conduce egregiamente negli ultimi 10’ e li riesce  a compattare, tirando fuori il meglio, nonostante le forze fossero ridotte al lumicino. Zupkauskas  fa 5 punti consecutivi ma le distanze sono ancora abissali (60-44) e La Rocchia va a segno da sotto canestro (62-44). In poco più di 60” lo 0-7 a favore degli ospiti (bomba del lituano,  Aliberti da sotto ed Alvisi dalla media) riducono il distacco a -11 (62-51) ma Ambruoso, ancora infallibile da “3”, momentaneamente respinge il tentativo di rimonta dei diamondini. Mancano poco più di 5’ e 14 punti (65-51) da recuperare. Servirebbe un’impresa. Bene, in 4’ la Diamond  “serve” un pesante break (0-14) che riporta, incredibilmente, il risultato in perfetta parità (65-65). Ma gli uomini in nero arancione sono gravati di falli. Aliberti ed Alvisi sono costretti ad uscire per falli. Nell’ultimo minuto succede di tutto. Albanese dalla lunetta non sbaglia e riporta avanti l’Adria (67-65). Risponde Zupkauskas in velocità (67-67). Il bonus per la Diamond è esaurito e Ambruoso non si emoziona e, sempre dalla lunetta, li infila entrambi (69-67). Mancano 8 secondi, ci sarebbe la possibilità di andare all’over time ma l’entrata di Zupkauskas s’infrange contro le braccia della difesa dei padroni di casa. Si prova a fermare il gioco ricorrendo al fallo sistematico. Tutto inutile. Perrelli non pecca in precisione e chiude definitivamente il match (71-67). La Diamond deve dire così addio al primo posto e alla possibilità di promozione diretta. Nel peggiore dei modi.

 

Adria Bari - Diamond Foggia  71 – 67 (21-13; 37-24; 54-39)

 

Adria Bari: M. Prudentino n.e.; F. Ambruoso 25 (5/9 da 3; 2/5 da 2; 6/8 t.l.);  M. Scavo 3 (1/2 da 3);  N. Maselli (0/1 da 3; 0/2 da 2);   F. Albanese 17 (2/8 da 3; 2/4 da 2; 7/10 t.l.);  D. Perrelli 10 (2/2 da 3; 1/6 da 2; 2/2 t.l.);   A. Larocchia 10 (0/3 da 3; 4/8 da 2; 2/4 t.l.); B. Bonfrate n.e.; G- Lorusso n.e.;  G. Maietta 6 (2/5 da 3; 0/1 da 2). Coach: D. Patella.

 

Diamond Foggia: G. Chiappinelli 2 (0/1 da 3; 1/4 da 2);  C. Zagni;  D. Zupkauskas 19 (1/3 da 3; 7/13 da 2; 2/4 t.l.);  E. Padalino 2 (0/1 da 3; 1/4 da 2; 0/1 t.l.);  G. Aliberti 7 (3/6 da 2; 1/1 t.l.);  R. Ciccone  (0/1 da 3; 0/11 da 2);  A. Ferramosca 9 (1/1 da 3; 2/6 da 2; 2/2 t.l.);  L. Carchia;  W. Alvisi 28 (3/8 da 3; 7/14 da 2; 5/8 t.l.). Coach: C. Vigilante.

 

 

Arbitri: Michele Lorusso di Altamura e Giuseppe Lanotte di Barletta.

 

Note: 5 falli: Aliberti, Alvisi. Espulsi Ferramosca, Chiappinelli e il coach Vigilante (3°q.).

 


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