Cultura
03/09/2018
di Umberto Mastromartino
Nuova vita per il Trabucco di Rodi Garganico
Il trabucco di Rodi Garganico risorgerà dalle ceneri dell'incendio che lo ha distrutto poco più di due anni fa.A rendere possibile la ricostruzione di una testimonianza della memoria collettiva e delle pratiche di pesca, l'attività sinergia di Parco Nazionale del Gargano, Regione Puglia e Comune di Rodi, grazie a cui sono state messe in campo le necessarie risorse e competenze tecniche.
I lavori di ripristino avranno un costo complessivo di 50.000 euro, resi disponibili dalla Regione Puglia e dal Parco Nazionale del Gargano che si occuperà della complessiva gestione dell'intervento, e termineranno entro la metà di settembre. La sostenibilità ambientale dell'opera è garantita dall'uso prevalente di legno e altro materiale naturale.Parte così, da Rodi Garganico, il piano per la conoscenza, la valorizzazione e il recupero dei trabucchi oggetto di una specifica legge regionale (n. 2 del 27/01/2015) con cui si prevede lo stanziamento di 800.000 euro destinati al riconoscimento delle strutture storiche disseminate lungo la costa di Rodi Garganico, Peschici e Vieste quali 'beni patrimoniali di grande valenza identitaria e paesaggistica da salvaguardare, valorizzare, recuperare o ripristinare'.
Ancora oggi questi giganti che sorgono sulle punte estreme della costa garganica sono strumenti di pesca utilizzati per intercettare e catturare, restando a terra, i branchi di pesci che si spostano dalle foci dei laghi Varano e Lesina alle grotte e alle insenature naturali delle falesie rocciose, a sud di Capo Vieste dove depongono le uova.
Il fatto che l'attività si svolga interamente da terra rende questa particolarissima tecnica ancor più compatibile con l’ambiente, rispetto a quella svolta a mare. Tant'è che è intento del Parco Nazionale del Gargano, in accordo con la Regione Puglia, promuovere la formazione di trabuccolanti, maestranze specializzate nella manutenzione anche straordinaria di queste belle e potenti macchine, capaci di proiettare le reti fino a 30 metri dalla costa e di raccogliere quintali di pesce con un'unica pescata.
Ecco perché i trabucchi sono straordinari testimoni della storia e dell’economia del passato, frutto dell'ingegnosità delle comunità garganiche, diventati suggestivi elementi del paesaggio che meritano di essere annoverati tra le strutture architettoniche, storiche e tradizionali e di essere tutelati e valorizzati dal Parco Nazionale del Gargano.