Cultura
10/09/2018
di Umberto Mastromartino
Dopo 40 anni di assenza, la lontratorna nel Parco Nazionale del Gargano. Nei giorni scorsi un esemplare del mammiferoLutralutra (inserito nelle liste rosse IUCNe considerato tra i più minacciati d’Italia) è stato ritrovato, purtroppo morto, a pochi chilometri da Manfredonia, lungo la strada provinciale 141, nei pressi dell’Oasi Lago Salso.Forse è stato investito da un’automobile. Si trattava di un maschio adulto, come constatato dall’esperto conoscitore della fauna garganica nonchè attivista di lungo corso della LIPU, Talamo Ventura, che dopo aver riconosciutol’esemplare ha immediatamente allertato il Parco Nazionale del Gargano. Solo lo scorso anno proprio l’Ente Parco, in collaborazione con il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Bari, aveva avviato il Progetto di Sistema “Studio e Monitoraggio dei mesomammiferi nel Parco Nazionale del Gargano”, progetto che annovera tra le altre specie target anche la lontra.
“Si tratta di un ritrovamento di estremo interesse conservazionistico - dichiara il vice-presidente del Parco Nazionale del Gargano Claudio CostanzucciPaolino- perché da noi l’ultimo dato di presenza accertata della specie risale ad oltre 40 anni fa. Questo ritrovamento, oltre a premiare la perseverante politica di attenzione e tutela ambientale del nostro Parco,suggerisceallo stesso tempo la necessità di incrementare, in forma specifica, gli sforzi di ricerca con l’obiettivo di comprendere se vi sia nell’area protetta una popolazione vitale di questo preziosissimo carnivoro”.
La lontra è strettamente associata agli ecosistemi acquatici e ripariali e vive in aree che garantiscono sufficiente disponibilità d’acqua, abbondanza di risorse trofiche e bassi livelli di inquinamento durante tutto il corso dell’anno. Che la lontra abitasse nel Parco Nazionale del Gargano lo testimonia anche un’opera, risalente agli anni ’80, del fumettista Andrea Pazienza,intitolata‘Il perché delle anatre’. Nelle tavole il talentuoso illustratore di San Severoraccontava proprio di una lontra ammazzata sul Gargano (in quel caso da un bracconiere).
Nel rispetto delle procedure di legge, l’Ente Parco Nazionale del Gargano seguirà tutte le fasi previste in questi casi, non escluso l’utilizzo dell’esemplare a fini di ricerca e studio.