Notizie
25/11/2018
di Umberto Mastromartino
Pippo Cavaliere
Fondazione antiusura Buon samaritano
La decisione di Trenitalia si presenta, sotto numerosi punti di vista, irragionevole ed insensata. Ad esempio perché a Benevento e Caserta il treno può fermarsi e perdere i minuti strettamente indispensabili per la sosta, mentre a Foggia non può perdere dieci minuti? Probabilmente qualcuno ci considera i cittadini di serie b e non meritevoli delle dovute attenzioni.
Ma c’è soprattutto un aspetto, a mio parere, ben più grave: trasporti, infrastrutture e collegamenti costituiscono i cardini principali ed irrinunciabili per lo sviluppo economico di una collettività e questi elementi sono tanto più importanti e strategici in un contesto in cui la crescita economica e sociale è tarpata dalla presenza sin troppo invasiva ed opprimente della cosiddetta "quarta mafia", ormai riconosciuta a livello nazionale. Omettere valutazioni in tal senso significa, ancora una volta, sottovalutare il problema: disconoscere le conclamate esigenze ed i sacrosanti diritti di una collettività può produrre nei cittadini una sensazione di abbandono, un senso di solitudine, un turbamento di quel clima di fiducia e di speranza indispensabile per risorgere e soprattutto un indebolimento di quella voglia di riscatto manifestata recentemente dalla parte sana della città.