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SALUTE

10/04/2019

Associazione Italiana Ospedalitą Privata
Piano Operativo e migraqzione

di Umberto Mastromartino

A.I.O.P.

ASSOCIAZIONE ITALIANA

OSPEDALITA’ PRIVATA

REGIONE PUGLIA

 

COMUNICATO STAMPA

Bari, 10 aprile 2019

OGGETTO: Piano Operativo e migrazione sanitaria

“Il posticipo, deciso in sede di Ministero dell’Economia, dell’attesa uscita della Regione Puglia dal Piano Operativo, rende più che mai urgente l’approvazione dell’intesa con le Case di Cura per il contrasto alla migrazione sanitaria.” Lo dichiara il dottor Potito Salatto, presidente regionale dell’Associazione Italiana Ospedalità Privata (l’associazione che rappresenta gli operatori di diritto privato del Servizio Sanitario Nazionale), che aggiunge “Mentre il Governo centrale continua a prestare attenzione soltanto -a q uel che pare- agli equilibri contabili, senza alcuna considerazione delle esigenze di salute e di assistenza, lo sbilancio fra pazienti di altre Regioni che vengono a curarsi in Puglia e pazienti pugliesi che vanno a curarsi altrove, soprattutto al Nord, è di oltre 180 milioni (dati 2017). Una somma che incide gravosamente sul bilancio regionale, ma determina anche costi materiali e sociali incalcolabili e insopportabili per i nostri cittadini.”

“La mancata uscita” prosegue il presidente dell’Aiop “non consentirà, almeno nel breve periodo, quell’aumento di personale e quell’adeguamento dei servizi che consentano di ridurre le liste d’attesa e la mobilità sanitaria passiva.”

“La battaglia di tutti contro la sanità diseguale” conclude Salatto “può avvalersi al momento solo di una esplicita e trasparente intesa fra Regione e Ospedalità Privata. Le Case di Cura possono mettere a disposizione la loro professionalità e la loro capacità produttiva ancora inespressa per un intervento definito, mirato e misurabile nelle sue modalità e nei suoi effetti. E’ l’intesa per la quale ci siamo adoperati in questi mesi e alla quale occorre finalmente dare corso, nell’interesse esclusivo della nostra popolazione. Scelte diverse o ulteriori rinvii sarebbero da considerarsi irragionevoli e incomprensibili. Noi, avendo fatto per intero il nostro dovere, non potremmo assumercene alcuna responsabilità.”

 


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