Politica
01/06/2019
di Umberto Mastromartino
“Sono tornato nella mia scuola, l’Istituto di istruzione superiore “B. Pascal” di Foggia,per un compito importante e mi sono rivisto con grande emozione negli occhi dei ragazzi. Ho avuto l’onore di consegnare a tutti gli alunni delle classi quinte dell’istituto una copia del testo della Costituzione italiana, stampata a cura della Camera dei Deputati alla presenza del Magnifico Rettore dell’Università di Foggia, Maurizio Ricci, della dirigente scolastica Mariarosa Trimboli, del professore Sergio Venturino e del neo prefetto Raffaele Grassi”.
È quanto racconta l’onorevole del M5S Giorgio Lovecchio, dopo la mattinata di bella politica ed educazione civica con i diplomandi dell’Istituto Pascal.
“Condivido le parole del prefetto Grassi- continua il deputato- i ragazzi devono essere visionari per poter cambiare il mondo. L’articolo 34 della Costituzione, come ci ha indicato il Rettore Ricci, garantisce l'istruzione inferiore, in maniera obbligatoria e gratuita. “I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”. La nostra Carta costituzionale afferma che "la scuola è aperta a tutti": ciò significa caratterizzare lo Stato sociale come Stato di cultura, che esclude ogni discriminazione nell'accesso ai saperi e nel diritto all'istruzione. Ne deriva, come conseguenza, la necessità che lo Stato rimuova ogni ostacolo perché la scuola sia concretamente accessibile a tutti e l'istruzione sia generalizzata. Dare una scuola a tutti vuol dire dare a tutti gli uomini una dignità”.
“Ai ragazzi, alcuni dei quali si appresteranno anche al voto, questa mattina ho detto di scegliere con coscienza e non per interesse- conclude il parlamentare pentastellato- Chi invita al voto facendo leva sull’interesse, fadel male ai giovani e all'intera collettività. Il voto di scambio per un proprio interesse è quanto di peggiore possa esserci nella comunità. Le regole della Costituzione, i suoi principi fondamentali, non valgono 20 euro. I nostri padri costituenti muoiono nella memoria, quando svendiamo per 20 euro un nostro diritto”.