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25/07/2019
di Umberto Mastromartino
“È un giorno storico per l’Italia. Dopo anni di ingiustizie e di sperequazioni della finanza pubblica, che hanno diviso il Paese in due con livelli di efficienza molto diversi da Regione a Regione, il Governo, attraverso una sinergia delle varie commissioni e in particolare la VII Commissione “Cultura, Scienza e Istruzione” della Camera dei Deputati e la Commissione tecnica per i fabbisogni standard, riesce finalmente a potenziare l’offerta degli asili nido in tutto il Paese. Ci saranno più risorse e più posti disponibili a beneficio di bambini e famiglie, soprattutto al Sud e nei piccoli Comuni. Come ha detto la nostra Viceministra dell’Economia Laura Castelli, riusciamo a portare quegli Enti che nella distribuzione del Fondo di solidarietà prendevano zero, qualcosa di più di zero. Un risultato che tutto il MoVimento 5 Stelle ha fortemente voluto, un obiettivo raggiunto”.
È quanto osserva l’onorevole del M5S Giorgio Lovecchio a margine della conferenza stampa che si è tenuta poco fa nella Sala Stampa della Camera dei Deputati sul tema“Asili Nido, un diritto in tutti i Comuni d’Italia” e che ha visto la partecipazione dell’onorevole Laura Castelli appunto, Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, del prof Salvatore Giuliano, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dell’onorevole Luigi Gallo, Presidente della VII Commissione “Cultura, Scienza e Istruzione” della Camera dei Deputati, del prof Gianpaolo Arachi, Presidente dellaCommissione tecnica per i fabbisogni standard e dell’onorevole Vittoria Casa.
“Si tratta di una innovazione importante-prosegue il deputato pentastellato foggiano- Il servizio di cura degli asili nido è fondamentale. Sono stati approvati i fabbisogni standard per il 2019/2020, la revisione è stata realizzata con una metodologia invariata, ma è stato introdotto un principio di reale presenza dei bambini nel servizio, con il riferimento ad un livello minimo e a uno massimo di servizi, riconosciuto a tutti i Comuni. Perché non era stato fatto prima? Perché mancava e manca tuttora la redazione dei Lep, i livelli essenziali delle prestazioni. La commissione, come ha spiegato il professor Arachi, ha cercato di introdurre l’innovazione senza un quadro normativo. Il fabbisogno, infatti, è stato individuato moltiplicando il costo standard per un livello di servizio, in questo caso il numero di bambini da servire, nella fascia 0-2 anni. In passato si era deciso di finanziare i Comuni riferendosi ai bambini serviti di anno in anno, condannando così gli Enti locali alla cristalizzazione della spesa storica. Il MoVimento 5 Stelle ha rivisto il finanziamento, garantendo criteri equi per la suddivisione del Fondo di Solidarietà. A tutti i Comuni è assicurato un livello minimo, con un tetto alla fornitura massima. I livelli minimi sono differenziati sulla base delle fasce dimensionali, perché non tutti i Comuni hanno la stessa domanda. Tale livello è pari al 7% per i Comuni più piccoli e al 16% per i Comuni più grandi, con un massimo fissato al 28%, in maniera uniforme per tutti i Comuni”.
“È un primo passo per ridare dei criteri equi per le ridistribuzione delle risorse agli Enti locali- conclude l’onorevole Lovecchio- Per la prima volta in Italia il Fondo di Solidarietà comunale per gli Asili nido, il servizio più sperequato che si ricordi, saràripartito in maniera perequativa”.