Sport Calcio Foggia 1920
06/10/2019
di Umberto della Martora
Goal dei padroni di casa pochi secondi prima del triplice fischio, due espulsi nell'intervallo e tensioni tra le due dirigenze al rientro negli spogliatoi: niente da dire, gli ingredienti piccanti per un derby sentito come quello tra Foggia e Taranto non sono affatto mancati. La gara, diciamoci la verità, non era sicuramente stata bella perchè entrambe le squadre non affondavano i colpi, in attesa, magari, di trovare l'imbucata giusta per far male all'avversario. Il Foggia, in particolare, paga l'assenza di capitan Gentile, tenuto prudenzialmente in panchina per gli acciacchi patiti in settimana (sarebbe poi entrato nella seconda parte di gara). C'è davvero poco da ricordare nei primi 45', sostanzialmente privi di grosse emozioni da ambo le parti. Dopo l'intervallo, il Taranto si presenta con 10 uomini, espulso Manzo per un vivace battibecco con mr Corda, anch'egli sanzionato col rosso dal direttore di gara e quindi assente in panchina. Il Foggia prova a cambiare pelle dando subito spazio a Gentile e Campagna per Cittadino ed il neoacquisto Gibilterra. C'è più gioco palla a terra per i rossoneri, ma si crea poco negli ultimi sedici metri e grossi pericoli il portiere tarantino non ne corre. Anche gli ionici, d'altra parte, pur essendo usciti vincitori nelle due ultime trasferte, non riescono oggi ad affondare i colpi, facendo trascorrere tutto sommato un pomeriggio relativamente tranquillo al bravo Fumagalli. Il bello del calcio , però, è che nulla è mai scontato fino all'ultimo giro di lancette. AL 94' , infatti, errore di Matute, sino ad allora tra i migliori in campo, e palla tra i piedi di Tortori che non si fa pregare due volte per presentarsi a tu per tu con Sposito e beffarlo, dopo aver indirizzato il pallone nell'angolino alla sinistra del portiere. Impressionante il boato dello Zaccheria che festeggia con gioia i tre punti nel derby ed il primo posto in classifica. Peccato che poi anche al termine della partita sia andato in onda il secondo "teatrino " messo in atto negli spogliatoi, questa volta dal pres. tarantino Giove, con esplicite ed inspiegabili minacce al tecnico rossonero : capiamo la delusione del massimo dirigente rossoblù per una partita persa persa proprio sul filo di lana, ma un pres., in quanto tale, ha anche il dovere morale di stemperare le tensioni , non di provocarle con atteggiamenti non degni di chi riveste determinate cariche.