Notizie dalla Provincia
07/10/2019
di Umberto Mastromartino
SOSTA ABUSIVA A SAN GIOVANNI ROTONDO ATTORNO AL SANTUARIO, ON. LOVECCHIO: “OPERATORI SERI DANNEGGIATI DA PARCHEGGI CON TROPPE OMBRE”
"Sono stato ragguagliato da molti operatori commerciali, della grave situazione relativa ai parcheggi abusivi che sta preoccupando a San Giovanni Rotondo".
Si esprime così l'onorevole del M5S Giorgio Lovecchio dopo i fatti che hanno sconvolto la comunità sangiovannese.
"Non è affatto normale- aggiunge il deputato pentastellato- che attorno al Santuario di San Pio si aggirino personaggi loschi, che chiedono il pizzo sul parcheggio o che peggio occupano suolo comunale, trasformandolo in parking abusivi e sottraendo quindi risorse ed entrate ai parcheggi comunali e a quelli privati degli alberghi e di altri esercizi. Non è normale, per un duplice motivo. Uno, perché il luogo sacro deve essere un posto di legalità e non può essere lasciato alla mercé di persone che elemosinano e ricattano i pazienti e i parenti che si recano a Casa Sollievo e tutti i fedeli che arrivano a pregare sulla tomba del Santo. Due, perché questo fenomeno come abbiamo visto di recente si sta tramutando in un vero e proprio allarme sociale: un parcheggiatore ha lanciato pietre contro l’auto parcheggiata, un altro è stato arrestato. Tutto questo danneggia non solo la quiete del luogo sacro, che non può essere funestata da tali accadimenti, ma danneggia l’intera economia dell’area in prossimità del Santuario. Lede l’immagine degli operatori seri, che operano nella piena legalità. Alcuni minimizzano, parlando di 3 o 4 ragazzi sangiovannesi, che fanno parcheggiare in alcuni terreni circoscritti, ma in realtà sono parcheggi gestiti dalla malavita del luogo. Ridimensionano i fatti, sminuiscono la gravità di quello che avviene quotidianamente. Potrebbe esserci un’organizzazione dietro la sosta abusiva. Ovviamente l’immobilismo dell’amministrazione comunale in tal senso è da deprecare, si può addirittura parlare di connivenza in alcuni casi. Mi occuperò di allertare personalmente le istituzioni e gli organi competenti