Politica
08/12/2019
di Umberto Mastromartino
Dopo il rapporto Svimez e Bankitalia, il capoluogo foggiano assuma un ruolo guida per la ripresa economica della Capitanata.
Dopo il rapporto Svimez anche Bankitalia denuncia i gravi ritardi della Capitanata nel settore dell'economia, dove le imprese investono poco e lo stato di debolezza sul piano occupazionale assume caratteristiche strutturali. Ed il grido di allarme viene anche dal dipartimento di economia dell’Università di Foggia, che evidenzia uno stato di pre-crisi molto grave che alimenta la povertà e costituisce terreno fertile per l'arruolamento della manovalanza da parte della criminalità.
E a fronte di dati reali ed inconfutabili, il sindaco Landella tenta di annacquare la realtà dei fatti affermando:"Il capoluogo tira, paghiamo lo stato di arretramento della provincia". Dichiarazione grave sia sul piano istituzionale che politico.
In tale contesto, il capoluogo dovrebbe invece puntare ad assumere un ruolo guida e trainante per favorire la ripresa socio-economica del territorio, delineare e progettare un nuovo sistema economico d'intesa con il mondo imprenditoriale e sindacale, incentrato a mio parere sul settore agroalimentare e del terziario, incentivare e favorire gli investimenti locali e stranieri sul territorio per contrastare disoccupazione e povertà.
Ma niente di tutto ciò, si naviga a vista ed in dispregio delle norme di legge e dello statuto comunale, non vengono neppure rese note le linee programmatiche del Comune di Foggia e le azioni ed i progetti che l’amministrazione comunale intende attuare.
Nel contempo i cittadini assistono attoniti alle continue fibrillazioni all’interno della maggioranza, al posizionamento di nuovi gruppi consiliari, forieri, come qualcuno sussurra, di nuovi assetti per la gestione del potere, che pare costituire l'unica emergenza in agenda.
Pippo Cavaliere