Politica
10/01/2020
di Umberto Mastromartino
ONOREVOLE GIORGIO LOVECCHIO M5S: AL VIA UNA NUOVA FASE DEL REDDITO DI CITTADINANZA, I COMUNI SONO CHIAMATI A STILARE I LORO PUC PER FAR LAVORARE I BENEFICIARI
“I Centri per l’Impiego di tutta Italia hanno in questi mesi stipulato con i percettori di reddito di cittadinanza il Patto per il lavoro. Da ora in poi, i beneficiari del reddito di cittadinanza con la pubblicazione l’8 gennaio 2020 sulla Gazzetta Ufficiale del decreto attuativo, dopo un accordo tra ministero del Lavoro e Comuni, sono tenuti a svolgere lavori di pubblica utilità all’interno dei progetti utili alla collettività (PUC). Chi non espleterà le 8 ore settimanali, da completare in un solo o più giorni della settimana, rischia di perdere il reddito di cittadinanza. Si tratta di una grande innovazione sociale sia per coloro che percepiscono il reddito, molti dei quali sfibrati dall’inattività o frustrati dall’essere stigmatizzati perché possessori di card, sia per i Comuni, soprattutto nel nostro Sud, dove tanti Enti non hanno risorse necessarie per bandire servizi e attività per gli spazi pubblici”.
È quanto afferma l’onorevole del M5S Giorgio Lovecchio, componente delle Commissioni Bilancio e Agricoltura, dopo le novità sul reddito di cittadinanza.
Ma cosa sono i Puc? Sono dei Progetti a titolarità dei Comuni, utili alla collettività, in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale,formativo e di tutela dei beni comuni, cui il beneficiario del Rdc è tenuto ad offrire la propria disponibilità ai sensi dell'art. 4,comma 15, del decreto-legge n. 4 del 2019. Il Patto per il lavoro invece è un patto di servizio personalizzatosottoscritto dai beneficiari del Rdcinsieme ai navigator, che si affianca al patto per l'Inclusione sociale. Sta ora ai Comuni immaginare progetti e attività per i percettori di reddito di cittadinanza.
“Quando il M5S ha lanciato il reddito di cittadinanza siamo stati presi per visionari- prosegue il deputato pentastellato- siamo stati criticati, sbeffeggiati. Ora entriamo in una nuova fase della misura più innovativa degli ultimi anni in Italia, che consentirà alla collettività, anche tra coloro che sono privilegiati e non arrancano nella zona grigia del rischio povertà, di comprendere l’importanza del dare dignità e stabilità alla parte più debole della popolazione. Il reddito di cittadinanza va difeso, è un baluardo di civiltà e di occasioni rilevanti anche per i Comuni, che potranno alleggerire il peso di alcuni servizi sociali parassitari o gonfiati nei Piani sociali di zona, per lo più esternalizzati, in cui spesso si annidano corruzione e clientelismo”.