Politica
21/01/2020
di Umberto Mastromartino
“Non c’è solo lo storico divario Nord-Sud in Italia. Il territorio di Capitanata subisce costantemente un divario a vantaggio di altre aree della regione, dove ci sono più collegamenti trasportistici e dove “il costo generalizzato del viaggio” per i cittadini è di molto inferiore, perché risulta ancora sproporzionato il contributo regionale assegnato ad alcune tratte. Dentro questo gap se ne consuma anche un altro, che determina diversi trattamenti per le imprese che lavorano solo su gomma e che collegano le aree più impervie della nostra regione e quelle invece che hanno anche concessioni ferroviarie”.
Si esprime così l’avvocato Luigi Miranda, componente del direttivo regionale della Lega e responsabile Organizzazione del partito dopo le notizie diramate dal Quotidiano Italiano, che ha svelato lo spreco di 115 milioni di euro della Regione Puglia su alcune tratte ferroviarie del territorio regionale.
“Queste risorse- continua il legale leghista- si sarebbero potute risparmiare a favore dei pendolari e/o dei turisti, che in maniera massiccia affollano il nostro Gargano, quei 2 milioni di viaggiatori, che fanno assegnare alla Puglia la medaglia tra le regioni più visitate del Paese”.
Il quotidiano di Bari nell’articolo del 19 gennaio (link https://bari.ilquotidianoitaliano.com/ichieste/2020/01/news/trasporti-puglia-corse-bus-duplicate-e-senza-gara-spreco-da-115-milioni-in-6-anni-garante-scrive-a-corte-dei-conti-258957.html/) ha anche dettagliato qualche calcolo.
Le Ferrovie Sud Est nel 2019 hanno percorso su gomma 12,036.027 chilometri al prezzo di 3,26 euro ogni singolo chilometro. La Ferrotramviaria (compresa le linee San Paolo e Aeroporto) 853.193 chilometri a 2,29 euro a chilometro. Le Ferrovie Appulo Lucane (FAL) 1.599.345 chilometri a 3,67 euro al chilometro. Ferrovie del Gargano (San Severo-Peschici) 274.718 chilometri a 2,73 euro a chilometro.
Prosegue il politico foggiano: “Appare evidente che l’assegnazione del contributo in base ai chilometri percorsi è un criterio ormai obsoleto che tende a favorire sprechi e divari tra i territori, dal momento che le tratte più foraggiate non sono più frequentate delle altre. C’è poi tutto il caso dei servizi sostitutivi di Trenitalia, che con i suoi autobus ha percorso 1.731.801 chilometri nel 2019, ma di cui non si conosce il contributo regionale per chilometro. Il consorzio di aziende private del trasporto ha percorso 23.385.216 milioni di chilometri in ambito regionale con solo 1,88 euro a chilometro di contributo. Un vero e proprio squilibrio, una sperequazione iniqua. È tempo che l’amministrazione di centrosinistra guidata vada a casa, è indispensabile che i cittadini riconquistino il diritto alla mobilità” conclude Miranda.