Solidarietą
01/02/2020
di Umberto Mastromartino
Teatro Giordano: il contenzioso e l’omissione dell’amministrazione Landella. Intervengano Corte dei Conti ed ANAC
Dopo essere stati privati del teatro Umberto Giordano per oltre otto anni, i cittadini foggiani ora rischiano la beffa di doverci rimettere anche una barca di soldi. Sembra infatti che l’amministrazione Landella sia orientata a concludere il contenzioso con l’impresa esecutrice chiedendo al giudice di formulare una proposta conciliativa ex art 185 bis cpc, che di fatto si è estrinsecata con un riconoscimento all’appaltatore, a carico del Comune di Foggia, della somma di 1,7 milioni di euro. L’esito di questa eventuale conciliazione, a parere del sottoscritto, ha dell’incredibile per le motivazione che proverò ad esporre.
L’amministrazione Landella si è trovata di fronte a due verità, una contenuta nel certificato di collaudo parziale a firma dell’ing. Aldo Apollo, iscritto all’ordine degli ingegneri della provincia di Foggia, ed un’altra contenuta nel certificato di collaudo a firma dell’ing. Francesco Rocco, iscritto all’ordine degli ingegneri della provincia di Cosenza.
Nel certificato di collaudo parziale a firma dell’ing. Aldo Apollo vengono evidenziate una serie di inadempienze contrattuali da parte dell’appaltatore, tra cui l’ultimazione dei lavori avvenuta con 608 giorni di ritardo rispetto al termine contrattuale di giugno 2009; la relazione conclude che l’impresa esecutrice, per effetto delle suddette inadempienze, è debitrice nei confronti del Comune di Foggia della somma di 356mila euro.
Nel certificato di collaudo a firma dell’ing. Francesco Rocco, si attesta invece la regolare esecuzione dei lavori e l’avvenuta ultimazione degli stessi entro i termini contrattuali e cioè a giugno 2009; la relazione conclude che l’impresa esecutrice è creditrice della somma di 2.5 milioni di euro.
Non occorre essere ingegneri o esperti in materia per capire che, in presenza di due verità così confliggenti, c’è qualcosa che non quadra. Per un verso il Comune di Foggia sembrerebbe creditore della somma di 365mila euro, dall’altro debitore di 2.5 milioni di euro.
A questo punto il dirigente del settore LL.PP., dopo aver restituito il collaudo all’ing. Francesco Rocco in quanto quest’ultimo avrebbe disatteso il regolamento sui lavori pubblici, redige un’apposita relazione in cui contesta il suddetto collaudo, confermandodi fatto le conclusioni contenute nel certificato di collaudo parziale a firma dell’ing. Aldo Apollo, ed in particolare la ritardata ultimazione dei lavori. Ma il dirigente LL.PP. va ben oltre: predispone infatti una proposta di deliberazione, la n°43 del 19.12.2015, con cui propone alla giunta municipale di prendere atto delle anomalie riscontrate nel certificato di collaudo a firma dell’ing. Francesco Rocco, per tutte le motivazioni illustrate nella relazione sopra citata.
Ma l’amministrazione Landella decide di non adottare la proposta di deliberazione proposta dal suo dirigente e quindi di non contestare le anomalie evidenziate dal dirigente, nonostante le reiterate sollecitazioni, a mezzo di interrogazioni, avanzate dal consigliere comunale Giuseppe Mainiero che invitava appunto l’amministrazione ad adottare l’atto deliberativo proposto.L’inspiegabile omissione commessa dall’amministrazione ha comportato, per i meccanismi di legge, che il collaudo a firma dell’ing. Francesco Rocco divenisse un atto esecutivo ai sensi di legge e pertanto l’appaltatore è al momento creditore nei confronti del Comune di Foggia della somma di 2.5 milioni di euro.
E’ facile supporre che la proposta conciliativa avanzata dal giudice è evidentemente condizionata dalla presenza di quell’atto divenuto esecutivo, sebbene per l’inerzia dell’amministrazione; quest’ultima aveva a sua disposizione decine di documenti per valutare chi dei due collaudatori avesse ragione, ma ha preferito non decidere, lasciando così che l’atto sfavorevole al Comune di Foggia divenisse esecutivo.
Per consentire ai lettori di farsi un’idea sull’andamento dei lavori e sull’effettiva ultimazione dei lavori, citerò, tra i tanti a disposizione, quattro documenti:
Agli atti del Comune giace altra documentazione altrettanto eloquente. A questo punto è lecito, se non doveroso, chiedersi il perché di quella grave omissione che espone ora il Comune di Foggia al rischio di essere soccombente nel contenzioso in corso e di rimetterci l’astronomica somma di 1,7 milioni di euro. Per buona pace delle buche, dei marciapiedi dissestati, delle aule al freddo e delle strade al buio.
Al fine di appurare la verità dei fatti e di scongiurare un danno ingiustificato alle casse comunali, la presente nota verrà inviata per opportuna conoscenza all’attenzione della Corte dei Conti e dell’ANAC.
Pippo Cavaliere