Sport Calcio Foggia 1920
07/09/2015
di Umberto della Martora
De Zerbi era stato chiaro venerdì scorso. “Ho tra le mani una Ferrari”, aveva dichiarato in conferenza parlando della sua squadra e, quasi a voler solidarizzare con la casa di Maranello,non proprio brillante all’avvio nell’ultimo GP di Monza con Raikkonen, si è fermato anche lui in partenza. Lasciateci passare la battuta, amici lettori, anche per sdrammatizzare l’esito di una partita che, pur avendoci lasciato l’amaro in bocca, può anche rappresentare un salutare bagno di umiltà per l’intero ambiente rossonero. Tutti, dai tifosi a noi della stampa, staff tecnico e calciatori, dopo i brillanti risultati di Coppa avevamo incautamente pensato che fosse tutto facile e scontato, quasi il Campionato potesse ridursi ad una passerella per Iemmello e compagni. Il cazzotto in pieno volto rifilato inaspettatamente dalla 500 Paganese alla Ferrari Foggia apre gli occhi , ma consente anche di porre subito riparo, essendoci appunto uomini e risorse idonei allo scopo. Non si era forse fenomeni fino a sabato scorso, non si può essere diventati dei brocchi in appena 90’. Il calcio è questo amici: anche la grande Juve degli ultimi 4 scudetti consecutivi è momentaneamente ferma al palo dopo gli insuccessi contro Udinese e Roma. Non per questo lo squadrone bianconero deve ora sentirsi ridimensionato. Scherzi di uno sport dove non c’è mai nulla di scontato ed ogni successo va guadagnato con sudore e sacrificio. Tornando ai nostri, dopo la scoppola campana salveremmo i soli Narciso, per lui almeno tre grandi parate, ed il fantasista Sarno, autore di una rete splendida e troppo spesso solo nell’insidiare le retrovie avversarie. Tutti gli altri...rimandati, staff tecnico compreso, ma sapranno (ne siamo certi) tornare ad essere già dal prossimo turno quel Foggia che ha abbondantemente dimostrato di avere un gioco, un’anima e le qualità giuste per giocarsela alla pari contro chiunque.