Fausto Scotti, CT nazionale di ciclocross: «A questo giro è stata veramente dura. Siamo usciti tardissimo, il primo comunicato è stato pubblicato solo una settimana fa perché continuavano a saltare gare ed era difficile seguire il progetto. Poi ci siamo riuniti e abbiamo convenuto che non era possibile fermarsi di nuovo, con stremo sacrificio abbiamo deciso di andare avanti e quindi un grazie accorato va alle società che collaborano con l’ASD Romano Scotti nell’organizzazione e a tutti i team che partecipano. Il ciclocross sta formando dei fuoriclasse, dei grandi campioni. Parlano i risultati delle corse a tappe, delle classiche di un giorno, delle rassegne iridate. Aspettavamo tanti partenti, ma non così tanti, è una grandissima gioia spere che avete scelto il ciclocross. Una preghiera, però, siate rispettosi delle norme. Bisogna essere corretti ed evitare ogni occasione di contagio. È bello abbracciarci, ma ci si può salutare anche con uno sguardo, un sorriso. E tutto intorno a noi ci sono i colori dell’arcobaleno, colori di speranza».
Daniele Pontoni, due volte iridato e direttore tecnico della DP 66: «Ringrazio in primis i volontari. Senza di loro oggi difficilmente saremmo qua. Poi naturalmente l‘amministrazione comunale e tutti gli enti che ci hanno ospitato e coadiuvato in questa organizzazione ed agli amici di Atlantide per i video emozionanti, che trasmettano tana energia positiva. Il meteo oggi ha un po’ cambiato le carte in tavola, ma io credo che lo scenario del percorso a ogni gara varierà, anche tra mattina e pomeriggio. Il tratto cruciale sarà la sabbia e saperla interpretare nel modo migliore, cercando di uscirne il meno stanchi possibile. Serviranno gambe e testa. Ogni anno il numero dei ragazzi aumenta e di questo va dato merito al lavoro svolto dalle società e dal coordinamento del CT e della sua squadra. Lavoro enorme ed encomiabile. Vedervi tutti così numerosi è un grande sorriso per il mio cuore».
Michele Bevilacqua, presidente DP 66: «La famiglia Scotti è la fiamma pilota. Senza di loro non riusciremmo a fare nulla di questo. E noi come società piccola dobbiamo appoggiarci a realtà locali. Avevamo una grande idea per il 2020, siamo stati costretti a ridimensionarci, ma si arriva a questo punto solo con aggregazione di più amici volenterosi di fare del bene al ciclocross. Io che vengo dalla strada ho scoperto un mondo bellissimo. Sento la necessità che gli atleti hanno di questo Giro d’Italia. Ora è una parte grande del ciclismo nazionale e non si può negarlo».
Nicola Manente, consigliere comunale di Jesolo e presidente della Polisportiva 360: «Partiamo da una frase che abbiamo ripreso da una società ciclistica locale: Jesolo città del ciclismo. Abbiamo deciso di prendere come nostro obiettivo lo sport e soprattutto il ciclismo. Ciò si è concretizzato con una serie di eventi, la tappa del GIC di quest’anno è la prima. Essendo stretta e lunga la costa non è facile gestire al meglio il lungomare e per questo dobbiamo ringraziare Jesolo Patrimonio, che ci ha consegnato altre 30 transenne questo sabato pomeriggio proprio per gestire al meglio le criticità: quando c’è un bel rapporto con le realtà pubbliche, possiamo ottenere ottimi risultati. La Regione Veneto ci è stata particolarmente vicina e con essa tutte le società che fanno parte della Polisportiva 360. Da ragazzino correvo anche io in bici, è quindi di cuore che sento di ringraziare espressamente tutte le famiglie e i genitori, che danno modo ai figli di conoscere un ambiente di vita sano. L’importante è essere qui e dare il massimo, in ogni caso».
Esterina Idra, assessore allo sporto comune di Jesolo: «Amiamo porre attenzione al buon sport e al buon ciclismo. La città di Jesolo vi stava aspettando, un evento che abbiamo lanciato lo scorso anno vicino la foce del Piave e ora ci siamo spostati sul Sile. Tutt’oggi se ne parla ancora della meravigliosa esperienza del 2019. Vedere 700 atleti, così tanti ragazzi, è un motivo di orgoglio. Si diventa campioni in ogni caso, lo sport è un momento di grande occasione per crescere e affrontare le difficoltà».
Alessio Bacchin, Presidente Jesolo Turismo, società municipalizzata che gestisce il camping international: «Speriamo di avervi accolto nel migliore dei modi e spero di poter garantire un miglioramento costante nei prossimi anni. Stamattina ho temuto per il tempo, invece poi mi hanno spiegato che è bene per il ciclocross. Grazie di cuore per le emozioni che mi state regalando».
Achille Santin, Coordinatore tappa DP 66: «L’unione tra Veneto e Friuli, è semplice. È il ciclismo. Ho corso anche io e per interesse del ciclismo e dei ragazzi ci siamo collegati. Con l’aiuto di Nicola e delle società Venete abbiamo messo assieme due cose: il ciclocross della DP 66 e la volontà di fare qualcosa dei ragazzi, anche oltre la tappa del GIC, abbiamo tanti progetti e ci stiamo attivando in varie direzioni. La DP 66 organizza due gare di ciclocross, quest’anno la prima e l’ultima in Italia. Siamo molti impegnati con molti più atleti del solito, perché abbiamo voluto dare modo a tanti ragazzi di cimentarsi col ciclocross».
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