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16/02/2021
di Umberto Mastromartino
Sala Fedora, il primo cittadino ha inanellato una serie di inesattezze e di ricostruzioni fantasiose
“Ancora una volta il sindaco Franco Landella ha perso un’occasione per tacere. Nell’ultimo consiglio comunale svoltosi online sulla piattaforma Zoom è ritornato sulla questione della Sala Fedora concessa all’amico Emanuele Pacca per ribadire che è obiettivo dell’amministrazione restituire gli spazi pubblici degli enti locali ai loro fruitori. Ha citato a sproposito le tante iniziative culturali dedicate ai più piccoli, come il Teatro ha classe, dimenticando che la festa di laurea del Pacca è stata celebrata in zona arancione, nel pieno delle restrizioni anti Covid, quando tutto il mondo dello spettacolo e della cultura soffriva per non poter fruire di quegli stessi spazi”.
A parlare è il capogruppo del M5S al Comune di Foggia Giuseppe Fatigato, che ha interrogato il sindaco sul caso che tanto ha indignato la cittadinanza.
Nella sua risposta scritta il primo cittadino ha inanellato una serie di inesattezze e di ricostruzioni fantasiose, assimilando una festa privata a cui solo dopo lo scandalo pubblico ha fatto seguito il pagamento dello spazio con conseguente Deliberazione di Giunta Comunale n. 134 del 28.12.2020, l’atto amministrativo di indirizzo in merito all'utilizzo degli spazi comunali per le sedute di laurea costruito ad hoc, ad altri eventi di carattere pubblico. E infatti ammette nella risposta scritta: “Il giovane laureando ha pagato, come da apposito regolamento comunale, la prescritta somma di denaro per l'utilizzo della sala per una frazione di giorno (al mattino). Tale versamento si è reso necessario poiché al momento della presentazione della predetta istanza, l'Amministrazione Comunale era ancora sfornita di un idoneo regolamento per l'utilizzo degli spazi comunali. L'occasione è stata sicuramente propizia per sollecitare la sensibilità di quest'Amministrazione nell'adottare l'apposito regolamento (cfr. Deliberazione di Giunta Comunale n. 134 del 28.12.2020)”.
“L’agorà si trasferisce dalle strade e dalle piazze ai beni storici, ha scritto il sindaco- continua il consigliere pentastellato- lo spazio è stato concesso con entusiasmo, nella speranza di avvicinare i giovani studenti ai luoghi simbolo della città, ha rimarcato. Peccato che prima della festa del suo amico mai la sala sia stata concessa per usi privati che non fossero aperti alla cittadinanza o a matrimoni civili. La meritevolezza dell'istanza è proprio nel prestigio e lustro derivatone per la città
per esaltare le esperienze della foggianità più bella brillante e laboriosa, rileva ancora Landella. Ma chi giudica la meritevolezza della foggianità? E chi ha sollecitato il pagamento da parte del laureando solo a festa ormai consumata?
Inoltre quando il sindaco riferisce che “lo svolgimento della seduta di laurea è avvenuto nel rispetto delle disposizioni in materia di prevenzione della diffusione del contagio da Covid-19: erano infatti presenti 13 persone a fronte di una capienza massima consentita di 36”, offende tutti quegli operatori a cui è ancora inibito l’uso degli spazi culturali per l’espletamento della loro professionalità di musicisti, attori, organizzatori di eventi”.