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Politica

21/05/2021

Movimento 5 Stelle
La Cittą dia prova di orgoglio e dignitą

di Umberto Mastromartino

Arresto sindaco di Foggia, Lovecchio: «La città dia prova di orgoglio e dignità»
 
«Il mal costume morale e amministrativo che da tempo interessa il Comune di Foggia, che la Magistratura, a cui tutti noi dobbiamo gratitudine e riconoscenza per il lavoro svolto, sta lentamente portando alla luce, richiedono alla città intera una prova di orgoglio e dignità. Puntare il dito contro chi è accusato di corruttela non basta, è indispensabile che ogni rappresentante della società civile, politica, economica s’interroghi seriamente sul futuro della nostra comunità, mettendo in gioco la propria disponibilità e le proprie capacità per la formazione di una squadra di governo municipale che sappia rispondere unicamente al bene comune. Non è semplice, con la tentazione dei partiti di approfittare dell’avvicendamento a Palazzo di Città purché sia. La profonda crisi economica e sociale che Foggia sta attraversando da almeno dieci anni denota l’incapacità a prendersene cura da parte di un sistema politico che, nell’ambizione egoistica di affermare se stesso, non intende guardare oltre i propri interessi di bottega per dare spazio a  donne e uomini dalle specchiate qualità morali e professionali da offrire al servizio delle istituzioni. Quando il Movimento 5 Stelle compiva questa rivoluzione, desiderata anche a Foggia, come dimostra la valanga di consensi ottenuti nelle ultime competizioni elettorali, la classe partitica, schernendo l’esigenza di radicale cambiamento da noi auspicato, rafforzava le sue alcove di potere rendendole impermeabili a qualsiasi rinnovamento. Ebbene, oggi più che mai, c’è bisogno di guardare al futuro cercando tra le persone migliori quelle disponibili a servire Foggia, soccorrendola nell’urgente necessità di assicurarle un governo locale che non finisca col diventare l’alternativa peggiore alle peggiori precedenti alternative, ma sia capace di progettare e amministrare il destino di tutti, soprattutto dei giovani che continuano ad andare via, occupandosi delle opportunità che possano renderla migliore»

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